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Sciopero degli insegnanti all’ITIS Mattei di Vasto: blocco totale degli scrutini

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Nei giorni 14 e 15 giugno 2010 la maggioranza dei docenti dell'ITIS Mattei di Vasto ha deciso di attuare il blocco degli scrutini per partecipare al generale movimento di protesta contro la manovra attuata dal Governo sulla scuola pubblica, che incide pesantemente su alcuni diritti fondamentali quali quello all'istruzione e alla cultura e penalizza pesantemente i lavoratori della scuola. Poiché per bloccare uno scrutinio basta un solo docente in sciopero; per limitare al massimo le penalizzazioni economiche, i docenti si sono organizzati e autotassati per compensare la trattenuta dei pochi che hanno poi effettivamente scioperato. Con queste modalità, il blocco degli scrutini è stato totale. “I motivi della protesta non sono solo quelli economici ma è lo stato complessivo - uno stato che sfugge agli stessi genitori - a fare paura. Negli scrutini che si stanno svolgendo vengono ancora certificate promozioni in totale contrasto con la severità proclamata dal ministro ed alla carota (avvelenata) proposta ai ragazzi e alle loro famiglie si contrappone il bastone contro chi nella Scuola lavora.” Lo afferma l’Ing. Lorenzo Luciano - Insegnante e genitore che continua: “Nel silenzio più totale la Scuola, prima ancora della Giustizia e dell'informazione è stata resa inoffensiva. Non importa se così si è cancellato il futuro di un paese e la vita di alcune generazioni di suoi cittadini. Vista da dentro la parola "istruzione" suona ormai vuota e la "cultura" - in ogni sua forma, compresa la tanto sbandierata cultura tecnica - è solo un lontano ricordo. Un ricordo dei più anziani perché, quasi sempre, chi oggi arriva alla "maturità" non ha mai avuto la fortuna di incontrarla in tutta la sua vita.” Gli insegnanti dell'ITIS Mattei Vasto contestano quello che il Governo sta facendo al posto di investire in Istruzione e Cultura: - Ulteriore abbassamento della qualità del servizio: i tagli della spesa pubblica porteranno le nostre strutture scolastiche ad uno standard sempre più scadente (scuole fatiscenti e prive anche dei sussidi didattici elementari); - Stravolgimento della didattica: la cancellazione di alcune discipline e la riduzione complessiva del quadro orario, risultano motivate solo da una meschina logica economica del risparmio, senza nessuna motivazione legata alla didattica; - Riduzione drastica del personale della scuola: circa 150 mila docenti in meno in tre anni, altri 15 mila tagli di personale Ata (persone, non oggetti, che da un momento all'altro si ritroveranno senza un'occupazione dopo aver investito professionalmente per anni nel mondo della scuola) - La manovra finanziaria del governo colpisce pesantemente tutti i dipendenti pubblici ma la ricaduta sulla scuola è particolarmente penalizzante: il blocco degli scatti di anzianità e della contrattazione colpirà permanentemente tutti i docenti in servizio con un taglio medio che da quest'anno fino a fine carriera sarà di ben 29 mila euro a persona, con punte fino a 42 mila euro; complessivamente il governo si aspetta di recuperare dal personale della scuola fino al 2050 ben 19 miliardi di euro (oltre 500 milioni di euro l'anno in media). Il personale dell'Istituto "Mattei" sente la necessità di una riforma volta a migliorare la condizione in cui versa la Scuola e non accetta una manovra che distrugga definitivamente anche quel poco di buono che, nonostante tutto, resta della Scuola Pubblica.
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