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Tagli e fusioni alle comunità montane, nasce la Montagna Vastese

La Regione ha deciso, gli enti passeranno da 19 ad 11

redazione
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TORREBRUNA - Passano da 19 a 11 le Comunità montane in Abruzzo. E' quanto ha deciso il Consiglio regionale che ha recepito la delibera approvata dalla Giunta regionale di riordino dell'intero settore presentata dall'assessore agli Enti locali, Carlo Masci. La nuova mappa delle Comunità montane è così strutturata: 5 ricadono nella provincia dell'Aquila, 3 nella provincia di Chieti, 2 nella provincia di Teramo e una nella provincia di Pescara. Escono dalle Comunità montane, secondo la precedente formulazione, diversi comuni tra cui Avezzano, Atessa, Popoli, Manoppello e Scafa. Le nuove Comunità montane sono: "Montagna dell'Aquila" che comprende 27 comuni e assorbe le vecchie Comunità montane "Amiternina" e "Campo Imperatore"; "Sirentina" che ingloba i comuni di Ocre e San Benedetto in Perillis; "Montagna Marsicana" che comprende 33 comuni e assorbe le Comunità montane "Valle del Giovenco", "Marsica 1" e "Valle Roveto"; "Peligna" che comprende 16 comuni; "Alto Sangro-Piano delle Cinquemiglia" comprende 13 comuni; "Montagna Pescarese" che comprende 24 comuni e assorbe la "Vestina" e "Maiella-Morrone"; "Gran Sasso" che comprende 10 comuni includendo il comune di Arsita; "Laga" composta da 6 comuni; "Maielletta" composta da 7 comuni; "Aventino" composta da 10 comuni con l'esclusione del comune di Pennadomo; "Montagna Vastese" che comprende 20 comuni e assorbe alcuni piccoli comuni che in precedenza facevano parte delle Comunità "Valsangro", "Medio Vastese" e "Alto Vastese". "Si tratta di un importante processo di razionalizzazione - ha detto l'assessore Masci intervenendo in Consiglio - che guarda al contenimento della spesa e soprattutto ai servizi che questi enti intermenti possono assicurare ai comuni montani. Abbiamo fissato parametri e criteri che danno importanza e sostanza alle nuove Comunità; un processo burocratico attento, portato avanti in continuità con la proposta di riordino presentata nella precedente legislatura. Sono convinto - ha sottolineato Masci - che questo nuovo riordino, portato avanti insieme all'Uncem, va nella direzione voluta dai comuni permettendo una razionalizzazione dei servizi e un migliore reperimento delle risorse". Per quanto riguarda il personale delle Comunità montane soppresse o accorpate, Masci ha confermato che "esso verrà ricollocato, ove possibile, nelle nuove Comunità montane oppure negli altri enti locali regionali".
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