Sei le lunghe e incalzanti note del Promemoria di Marco Travaglio in scena ieri sera, 16 luglio, a Vasto nella suggestiva cornice di un'Arena delle Grazie che fa il tutto esaurito nonostante l'afa estiva, raccogliendo un pubblico eterogeneo accorso dai territori limitrofi e dal vicino MOlise.
E'uno spettacolo di teatro civile, dove il tono costante e pacato di Marco Travaglio si interrompe soltanto con gli applausi del pubblico e con sofisticati intermezzi musicali che alternano dj set, violino e tastiere mixati a documenti audio con le indimenticabili voci di Martin Luther King, Ghandi, Paolo Borsellino.
Narratore, giornalista ed attore, Marco Travaglio si esibisce nella sua specialità , il giornalismo critico che non risparmia nessuno, con tagliente ironia e dissacrante realismo. Da Tangentopoli ai giorni nostri, scavando negli anni Ottanta e nell'ascesa imprenditoriale di Berlusconi, Travaglio passa in rassegna gli ultimi anni di storia e attualità italiane.
Protagonisti del monologo durato tre ore sono Berlusconi, Dell'Utri e le cronache giudiziarie, Craxi e la prima Repubblica, le stragi di mafia e i ricatti allo Stato, l'attacco alla Costituzione e la loggia P2, facce note del grande schermo come Costanzo e Fede, l'opposizione che non si oppone, per finire con il popolo della piazza.
Il pubblico riflette e sorride su personaggi, retroscena ed episodi quasi improbabili, dove trovano un piccolo spazio anche riferimenti corrosivi alle cronache di questi giorni.
Il promemoria è destinato ad arricchirsi nei prossimi anni di altre note, ma si chiude con ottimismo, con la finale speranza che sarà la giustizia a decretare corsi e ricorsi storici e che la rinascita partirà dal popolo, aprendo un nuovo capitolo della storia italiana.
Da quel popolo che a fine serata circonda con affetto e stima Marco Travaglio, disponibile a foto, autografi e strette di mano, tra la calura di ferroluglio e il calore del suo pubblico.