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INFORMAZIONE E SUA QUALITà E LA REALTà ATTUALE DEL NOTIZIARIO TELEVISIVO PIù IMPORTANTE: 'lE MANI SUL TG1', IL LIBRO DI GIULIO BORRELLI

La presentazione a San Salvo

redazione
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Dopo quella del 4 agosto ai Giardini Napoletani di Palazzo d'Avalos a Vasto, altra tappa nel Vastese per il giornalista abruzzese della Rai, inviato alla sede statunitense di New York, Giulio Borrelli. In un incontro organizzato in piazza San Vitale dall'ex assessore Osvaldo Menna, fari puntati sul libro 'Le mani sul Tg1', ultimo libro scritto da Borrelli. Al centro dell'attenzione lo stesso Borrelli, sollecitato dalle domande del giornalista Gianni Quagliarella. Tra gli argomenti toccati la qualità dell'informazione, i cambiamenti subìti nel corso degli ultimi anni, le pressioni dei 'potenti' e gli 'aggiustamenti' alle notizie in corso d'opera. Un incontro partecipato e vivace e spunti di riflessione di non trascurabile portata, alla fine. 'Le mani sul Tg1', un titolo eloquente quello del libro, per ciò che Borrelli definisce il 'caso Tg1', relativo in modo particolare all'ultima linea editoriale del telegiornale italiano "più amato e odiato". Borrelli nel libro, in modo documentato, svela meccanismi interni, retroscena e diversi episodi ai più sconosciuti offrendo una sponda di comprensione di quelle che sono le logiche di funzionamento della testata giornalistica televisiva di maggiore importanza ed incidenza, legate non solo alla politica. "Non c'era un bel mondo che fu... ma oggi - scrive Borrelli - la corretta informazione sta andando verso una deriva... Si è passati dai partiti ai salotti, alle lobby...". Borrelli ripercorre la storia degli ultimi venti anni del telegiornale, dal 1989, quando direttore era Bruno Vespa, fino all'attuale 'era Minzolini', quella in cui il telegiornale di riferimento degli italiani è andato incontro agli ascolti più bassi della sua storia recente (intorno al 27%, di contro a una media del 30%, con punte, sotto la direzione di Rossella, intorno al 33%). Un tg fondato, sulla parte politica, sul servizio confezionato con voce alla maggioranza, all'opposizione e infine al Governo, all'affievolimento dell'interesse per le questioni estere ed all'esaltazione di notizie più 'frivole', il cosiddetto 'cazzeggio'. FOTOSERVIZIO a cura di ERCOLE D'ERCOLE
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