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Cicchillitti invoca l'intervento dei Carabinieri per sfrattare la Pro-loco

Scade oggi l'ultimatum del sindaco di Castelguidone all'associazione

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CASTELGUIDONE - L'ultimatum scade questa mattina, lunedì 30 agosto. Inderogabilmente la Pro-loco di Castelguidone dovrà sgomberare i locali concessi in comodato dal Comune. L'ordine, perentorio e categorico, arriva direttamente dal primo cittadino, il sindaco Mario Cicchillitti. Se ciò non avverrà l'amministratore chiederà l'intervento delle Forze dell'ordine. Giungerà probabilmente ad un epilogo l'incredibile scontro in atto tra la maggioranza che amministra il Municipio e l'associazione Pro-loco. Una diatriba che continua a riempire le pagine della cronaca locale. Dopo la prima ingiunzione di sfratto firmata dal sindaco, alla lettura della quale la presidente della Pro-loco, Gabriella Di Stefano, accusò addirittura un malore cui seguì un breve ricovero in osservazione al Pronto soccorso dell'ospedale di Vasto, Cicchillitti è andato oltre, tirando in ballo anche i Carabinieri. La presidente non solo ha deciso di ignorare la richiesta di lasciare i locali comunali e riconsegnare le chiavi, ma ha addirittura diffidato il sindaco "dal prendere iniziative che possano arrecare danni a cose di proprietà di questa associazione presenti nella struttura", cioè nello stabile di proprietà del Comune. Apriti cielo, lesa maestà, la presidente di un'associazione che osa disobbedire agli ordini impartiti dal primo cittadino. Cicchillitti, che scrive al Prefetto un giorno sì e l'altro pure, questa volta, con la sua incredibile missiva, ha scomodato anche il capitano della compagnia Carabinieri di Atessa, il maresciallo comandante dell'Arma a Schiavi, e il presidente dell'Unpli. "Non senza stupore e preoccupazione" il sindaco di Castelguidone replica alla presidente Di Stefano, ribadendo il solito ritornello: la Pro-loco "ha solo promosso azioni per ostacolare il cammino di questa amministrazione, come una vera e propria opposizione politica ed ha prevaricato continuamente i fini istituzionali". Ecco l'accusa: la Pro-loco si occupa di politica. Lo stesso crimine di cui, secondo Cicchillitti e i suoi fedelissimi, si è macchiato anche il parroco. Ormai è l'ossessione che toglie il sonno all'amministrazione; forse per questo non riesce ad impegnarsi in altre questioni più concrete ed urgenti. "Questo ente, - scrive nero su bianco Cicchillitti - ha tollerato oltre ogni possibile immaginazione le continue prevaricazioni" della Pro-loco. E ancora: "Non può essere tollerato che un'associazione del genere usi le strutture pubbliche, peraltro gratuitamente". E qui la richiesta di intervento ai Carabinieri, come se l'Arma fosse alle dirette dipendenze del primo sindaco che alza la voce: "Chiedo ai Carabinieri di Schiavi di voler intervenire, con assoluta urgenza, per dare esecuzione alla richiesta di questa amministrazione di sgombero dei locali". La presidente Di Stefano ha già preannunciato che ignorerà anche questa ulteriore richiesta di sgombero, che evidentemente considera illegittima.
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