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Bilancio, Marchese si salva

In seconda convocazione arriva l'ok dall'aula. Duro commento della Magnacca

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SAN SALVO - La paura di andare a casa e di perdere così la poltrona, ha pesato più delle divisioni interne al centrosinistra e delle rivendicazioni dei singoli partiti. Disco verde al bilancio, comprese le variazioni, e Marchese si salva, ancora una volta, per il rotto della cuffia, in zona Cesarini. La maggioranza che amministra appare sempre più claudicante, ma comunque resta in sella. Si è dovuta attendere la seconda convocazione di ieri sera, dopo la prima seduta andata deserta, per strappare l’ok sul documento di bilancio. Il giorno prima le pesanti assenze dei consiglieri Nicola Rossi (Pd), Claudio Cupaiolo (gruppo misto) e di Paolo Palomba dell’IdV avevano reso non valida la seduta. Senza numero legale non è possibile aprire i lavori del Consiglio, ma soprattutto senza numeri in maggioranza si rischia di andare sotto... di andare a casa. L’assenza considerata più pesante è stata quella del consigliere regionale Palomba, visto che proprio un suo uomo, Francesco Mazzaferro, ha la delega di assessore al bilancio. Dopo la prima seduta deserta pare che il presidente del Consiglio, Alfonso Di Toro, sia andato su tutte le furie, interpretando l’assenza del leader dell’IdV come un chiaro segnale, un vero e proprio avvertimento alla maggioranza: senza Palomba e i suoi uomini non si va avanti. Sono i numeri a dirlo. E in vista delle prossime elezioni, il peso specifico dell’IdV potrebbe essere ancor più determinante e consistente, visto che proprio nei giorni scorsi ha ufficializzato l’adesione al partito l’ex leader socialista ed ex assessore della Giunta Marchese, Osvaldo Menna. Ieri sera i tre «dissidenti» erano presenti, allineati e coperti. L’approvazione del bilancio che comunque è arrivata, con una votazione carica di tensione intorno alle 21,30, permette al sindaco di tirare il fiato e andare avanti, almeno per un po’. Duro, come sempre, il commento della consigliere di opposizione Tiziana Magnacca. «Abbiamo assistito, ancora una volta, al teatrino di un centrosinistra rissoso ed in evidente difficoltà. - spiega, uscendo dell’aula, l’esponente del PdL - Alla fine, come accaduto in precedenza, anche i tre dissidenti sono rientrati nei ranghi con la coda tra le gambe. Prima hanno forzato la mano, facendo mancare il numero legale, poi invece, quando il rischio di andare tutti a casa si è concretizzato, hanno abbassato la testa e alzato la mano per salvare Marchese. Non riusciranno però ad ingannare gli elettori; il centrosinistra è in rotta, diviso su tutto, e anche la diserzione in Commissione bilancio è stata eloquente». «Quanto è accaduto, - spiegano i consiglieri della lista civica “Insieme per San Salvo” commentando le assenze dei giorni scorsi - è indicativo dello stato in cui versa il Pd a San Salvo: liti interne, personalismi, strategie inefficaci, assenza di una linea e di un’idea comune. Questo non ci preoccuperebbe per nulla se non fosse per il fatto che esso si riflette sull’amministrazione della città: stesso immobilismo, stesso livello di litigiosità, stessa incapacità decisionale, stessa assenza di risultati. E in questa situazione il Pd ha ancora l’ambizione di ritenersi il primo partito di centrosinistra nella guida della città? Bene farebbe, piuttosto, il capo di questa amministrazione, a riconoscere, in una sola volta, sia il fallimento del suo partito che quello della sua amministrazione». Intanto il bilancio è passato e Marchese resta in sella.
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