SCHIAVI DI ABRUZZO - Che Schiavi di Abruzzo fosse il paese dei centenari è ormai un dato assodato, ma che tra i suoi residenti ci fossero anche maghi ed indovini lo si è appreso solo nelle ultime ore. Nei giorni scorsi presso la redazione di Campobasso de Il Nuovo Molise è giunta una lettera anonima, recante il timbro di affrancatura di Pescara, contenente un messaggio sibillino o meglio profetico. Nero su bianco viene fatto il nome della «futura candidata e vincitrice del concorso» bandito dal Comune di Schiavi di Abruzzo. L’amministrazione ha indetto, infatti, un concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura del posto di “Istruttore servizi generali, demografici, elettorali, commercio e tributi”, cat. D/1 con contratto a tempo pieno ed indeterminato. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 21 settembre scorso, dunque i termini di partecipazione scadono il prossimo 20 ottobre. E proprio a quell’ambito e ben retribuito posto a tempo indeterminato in Municipio si fa esplicito riferimento nella missiva anonima recapitata presso la redazione di questa testata e quella del free-press vastese Qui Quotidiano. Il giornale in distribuzione gratuita diretto da Peppino Tagliente, nell’edizione del 2 ottobre scorso (consultabile ancora on line, ndr), ha pubblicato un piccolo articolo relativo a questa interessante vicenda. Nella lettera giunta a Campobasso, alcuni sedicenti «giovani non protetti, ma onesti», chiedono «trasparenza e giustizia» relativamente al concorso in questione. E gli anonimi estensori della lettera si spingono a pronosticare chi sarà il vincitore, o meglio la vincitrice del concorso pubblico. La scottante e per certi versi inquietante missiva è già stata acquisita dai Carabinieri della locale stazione, che probabilmente avvieranno un’indagine. Quasi sicuramente si tratta di una bufala messa in piedi da qualche buontempone in vena di sollevare polveroni mediatici, anche perché se qualcuno avesse avuto sentore di qualcosa di poco chiaro relativamente al concorso pubblico avrebbe firmato un esposto in Procura e non inviato una lettera anonima ai giornali. Una cosa, tuttavia, è certa: se il nome dell’effettivo vincitore del concorso dovesse corrispondere a quello indicato sulla missiva ora in possesso dei Carabinieri sarà difficile per chiunque sostenere la tesi della mera coincidenza.