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LA LATERLITE DI LENTELLA BRUCIA RIFIUTI PERICOLOSI

Lo dichiara l'Arta, nero su bianco, in un documento

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LENTELLA - L’impianto Laterlite di Lentella brucia rifiuti pericolosi, utilizzandoli come combustibile. E’ quanto certifica, nero su bianco, il direttore del dipartimento sub provinciale di San Salvo dell’Arta, Vincenzo Ronzitti. Il dirigente dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, in una nota di risposta all’interrogazione di Antonio Ottaviano, ex consigliere comunale di Fresagrandinaria, scrive: «Riguardo le informazioni circa l’attività prevalente dell’impianto Laterlite di Lentella, si conferma: impianto di produzione di argilla espansa; impianto di deposito preliminare e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi e produzione di premiscelati». Così viene confermato, certificato direttamente dall’Arta, quanto l’ex consigliere comunale di Fresagrandinaria aveva ipotizzato e temuto. «Pertanto, - scrive ancora Ronzitti - a livello tecnico-normativo l’opificio è inquadrabile come un impianto di produzione di argilla espansa in cui sono smaltiti rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi utilizzati come combustibile». Un vero e proprio inceneritore di rifiuti, dunque, è attivo ed operante da tempo lungo la vallata del Trigno. Una notizia che l’opinione pubblica, molto probabilmente, ignora. Ed è forse per questo che, almeno al momento, non si è scatenata una certa apprensione in zona. Se l’impianto che produce argilla espansa lungo la fondovalle Trigno brucia, come certificato dall’Arta, rifiuti pericolosi, c’è davvero da preoccuparsi, visto che l’inceneritore, perché di questo si tratta, sorge vicino ai centri abitati e a due passi dai terreni sui quali vengono coltivate le celebri pesche di San Salvo. Pesche alla diossina o “aromatizzate” da altre sostanze inquinanti? Non è dato saperlo, ma nel dubbio... Se nella fornace si immettono, come combustibile, rifiuti speciali e pericolosi, è facilmente intuibile cosa possa uscire dalla ciminiera. Quei gas inquinanti finiscono in atmosfera, con il rischio di contaminazione per i terreni circostanti, per il fiume Trigno e le falde acquifere. In altre zone d’Italia su scende in strada e si fanno barricate contro gli inceneritori; il Vastese un suo inceneritore ce l’ha già, quello di Lentella appunto, e la cosa passa quasi inosservata. Ai sindaci di zona, ovviamente, tutte queste questioni, che attengono alla salute pubblica e all’ambiente, non interessano minimamente.
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