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Niente qualifica ai dipendenti e la raccolta rifiuti non parte

Il ritardo dell'amministrazione di Schiavi rischia di paralizzare il servizio

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Dipendenti comunali in attesa di una qualifica che non arriva e la raccolta dei rifiuti non parte. Singolare caso a Schiavi di Abruzzo, dove l’inspiegabile ritardo dell’amministrazione nel concedere uno scatto di carriera ad alcuni dipendenti rischia di paralizzare il servizio di nettezza urbana e quello della differenziata. Nei mesi scorsi il Municipio ha acquistato un mezzo per la raccolta dei rifiuti. Un Iveco nuovo di zecca costato circa 94mila euro. Soldi pubblici. Da allora il camion non è stato mai utilizzato perché il personale che dovrebbe guidarlo, munito di regolare patente tipo “C”, è in attesa del previsto passaggio di qualifica. Un atto dovuto, che però tarda ad arrivare. I dipendenti interessati, giustamente, non hanno alcuna intenzione di svolgere mansioni che esulano dai propri compiti, anche perché potrebbero esporsi a rischi in caso di incidenti. Nelle scorse settimane il nuovo camion è stato addirittura presentato alla cittadinanza nel corso di una sorta di festa di paese. Si è chiesto al parroco di benedire il mezzo. E anche in quell’occasione si è verificato un piccolo inconveniente legato a questa qualifica non concessa. Al momento di portare il veicolo al cospetto del parroco, infatti, nessuno dei dipendenti comunali esterni si rese disponibile. L’amministrazione si trovò costretta a provvedere direttamente, coinvolgendo addirittura un assessore. Da allora, ed è passato quasi un mese, la Giunta non ha ancora provveduto a concedere la nuova qualifica ai dipendenti che dovrebbero guidare il mezzo. E così il nuovo Iveco resta in garage. Un veicolo, costato quasi centomila euro, lasciato inutilizzato e intanto si continua a pagare la ditta esterna che provvede alla raccolta dei rifiuti urbani. Per quanto riguarda la differenziata, invece, non si capisce bene se il servizio sia ancora attivo o meno; certo è che le campane del vetro, della plastica e della carta non vengono svuotate da tempo. Per non parlare di ciò che sta accadendo relativamente agli ingombranti. Dopo la chiusura, per presunti e mai partiti lavori di adeguamento dell’ecocentro di Castelguidone, il problema dei rifiuti speciali si è riproposto. Le immagini, scattate nel primo pomeriggio di ieri, mostrano le discariche abusive attivate nei pressi dei cassonetti della nettezza urbana. Pneumatici, contenitori in vetro, materassi, elettrodomestici, componenti elettronici ed altri materiali inquinanti, il tutto sulla provinciale che scende verso la fondovalle Trigno. E se la qualifica per i dipendenti dovesse tardare ancora ad arrivare, la situazione non potrebbe che peggiorare, con tutte le implicazioni, in termini di salute pubblica e di inquinamento ambientale, che ne conseguono.
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