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Il pescivendolo moroso... che paga l'affito al Comune con triglie, cozze e calamari

Il singolare caso a Fresagrandinaria e l'opposizione grida allo scandalo

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FRESAGRANDINARIA - Il pescivendolo moroso... che paga l’affitto al Comune con triglie e calamari. Non è il titolo di un film comico, ma la realtà che si registra a Fresagrandinaria. Il singolare caso, di cui si parla in paese, è finito sotto la lente di ingrandimento del gruppo di opposizione in Consiglio, addirittura sbattuto su alcuni manifesti che campeggiano sui muri di Fresagrandinaria. «L’ennesimo pasticcio», tuona la capogruppo Anna Adelina Dragonetti. «Durante il Consiglio comunale il sindaco Giovanni Di Stefano ha pubblicamente affermato che il pesce è stato fornito ed il pescivendolo non ha mai smentito», aggiunge la combattiva consigliere comunale. «Questa storia dimostra con quanta superficialità si redigano i bilanci di un ente pubblico amministrato dalla sinistra», aggiunge l’esponente politico del centrodestra. Il ‘caso’, finito sui manifesti della minoranza, è questo: «All’inizio del mese di gennaio, controllando le entrate del nostro comune, notavamo il mancato pagamento del canone di locazione del locale pescheria. Successivamente, in seguito alla nostra segnalazione, veniva notificata al pescivendolo nota debito, con la quale veniva richiesto l’affitto a partire dal grennaio 2006. Avendo constatato che nonostante la richiesta, la somma non era stata versata, con interrogazione protocollata al n. 1174, abbiamo chiesto come mai venisse tollerata la morosità da cinque anni, e solo in seguito alla nostra segnalazione, il pescivendolo veniva invitato a pagare». «Ci è stato risposto - spiega Dragonetti - che pagava “in natura” fornendo il pesce per i pranzi in varie manifestazioni. E’ noto che ha fornito il pesce in diverse occasioni, lo stesso sindaco Di Stefano lo ha affermato durante il Consiglio comunale, ma cosa grave è che non esiste alcun documento contabile, in questo caso le fatture o scontrini fiscali, che documentino la spesa. Ancor più grave è il fatto che questo credito, accertato nei confronti del pescivendolo, per mancato pagamento dell’affitto dal 2006, non è stato riportato neanche in bilancio tra i residui attivi, né nel 2008, né nel 2009. Ci chiediamo a questo punto se è stato riportato negli anni precedenti. Ne sa qualcosa chi ci ha preceduto? - aggiunge Dragonetti rivolgendosi agli esponenti della minoranza che negli anni scorsi hanno svolto attività politica a Fresagrandinaria - Ha controllato i bilanci degli anni in cui era all’opposizione? La morosità del pescivendolo non è cosa nuova, esiste infatti anche un’altra richiesta di pagamento a dicembre 2005 con protocollo n. 3590, con la quale si chiedeva a saldo dei canoni dal 15/09/1998 al 31/12/2005, la somma di euro 595. Di solito in caso di mancato pagamento del canone di locazione, si avvia la procedura di sfratto, come mai i nostri amministratori non si sono attivati? E’ forse mancata l’occasione di incontrare il pescivendolo, per chiedergli il dovuto? Pensiamo proprio di no, visto che incontravamo spesso sindaco ed assessori a comprare il pesce. Alle richieste di spiegazioni sul mancato inserimento in bilancio dell’affitto dovuto dal pescivendolo, al sindaco, alla segretaria, al revisore dei conti, alla ragioniera, il primo cittadino Di Stefano risponde che “i canoni di locazione locale pescheria dopo i controlli analitici del gennaio u.s. sono stati inseriti per il loro intero ammontare nella competenza 2010”. I loro controlli sono stati tanto analitici che non li hanno inseriti neanche in bilancio. Pensiamo che una risposta di questo tipo, offende la loro intelligenza non la nostra. Al Revisore dei conti, il cui compito è controllare la regolarità dei bilanci, chiediamo se è regolare redigerli in violazione del principio di competenza, veridicità, integrità e annualità. Se non avessimo insistito sull’argomento, che fine avrebbe fatto questo credito? Perché fino ad oggi al pescivendolo non è stata notificata alcuna intimazione giudiziaria a pagare? Se ha fornito il pesce per varie manifestazioni, dove sono i documenti, a quanto ammonta la spesa? Abbiamo notato poi che vi è una notevole difficoltà da parte della maggioranza alla stipula dei contratti, il dispensario farmaceutico infatti è attivo dal mese di giugno, ma non ha ancora un contratto di locazione, per non parlare del contratto con la società cui è affidato il controllo autovelox, che non ancora viene rinnovato dopo le modifiche del decreto Maroni in vigore da oltre un anno.Probabilmente - chiude ironica la consigliere Dragonetti - verrà fatto dopo l’udienza preliminare del nove dicembre».
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