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ARGIRò ALZA LA VOCE E PORTA AI TAVOLI NAZIONALI DEL PDL LA 'MARGINALIZZAZIONE' DEL TERRITORIO VASTESE

Presa di posizione dopo le polemiche del rimpasto in Regione

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A distanza di qualche giorno dal completamento dell'operazione rimpasto nell'ambito della Giunta regionale, con ulteriore dimenticanza della rappresentatività del territorio del Vastese, il consigliere regionale Nicola Argirò, a lungo in predicato di vedersi assegnato un posto in Giunta dal presidente Chiodi, prende posizione sulla questione e, più in generale, su quanto effettivamente conti l'area Vastese nelle sedi, politiche ed istituzionali, di primo piano. Argirò (per il quale in questi giorni si è parlato anche di un possibile 'trasloco' a Futuro e Libertà di Fini) annuncia di portare presto a Roma, sui tavoli nazionali del Pdl, una questione grave e non più differibile. "Il mini-rimpasto che ha visto entrare in Giunta i consiglieri De Fanis e Giuliante, di cui soltanto il primo eletto nella circoscrizione di Chieti - scrive Argirò - pone un serio problema di rappresentanza politica all’interno del massimo organo regionale. Infatti, mentre il Teramano è stato ulteriormente rafforzato con le deleghe all’Ambiente e all’Energia, attribuite all’assessore (esterno) Di Dalmazio e uomo di fiducia di Chiodi, il Chietino ha ottenuto soltanto le deleghe alla 'Sicurezza alimentare' e alla 'Veterinaria', la cui competenza è del Istituto Zooprofilattico e della Asl, quindi semplici deleghe residuali. Un problema, quindi, non solo di rappresentanza territoriale, che vede per l’ennesima volta umiliato il Vastese attraverso l’esclusione dei suoi consiglieri eletti dalla Giunta regionale, oltre che da quella provinciale, ma un problema tutto politico dovuto alla scarsa, per non dire nulla, attenzione alle esigenze e alle istanze di un intero territorio e del suo tessuto sociale, politico ed economico, da parte dei vertici regionali del Pdl". Altre critiche: "Il mini-rimpasto, inoltre, ha visto violate le più elementari regole politiche, in primis le quote riservate a Forza Italia (70%) e ad Alleanza Nazionale (30%) all’atto della costituzione del Pdl, in quanto in provincia di Chieti ci sono soltanto uomini ex- Alleanza Nazionale a rappresentare il Pdl negli organi esecutivi provinciali e regionali. La quota riservata a Forza Italia è stata totalmente disattesa, per il veto imposto dai due ex-colonnelli di An sulla mia figura di ex-forzista. In due anni di lavoro - aggiunge - la Commissione Attività Produttive, sotto la mia presidenza, ha licenziato oltre 50 (cinquanta) leggi, un vero record nella storia del Consiglio regionale d'Abruzzo, numero davvero considerevole se paragonato a quello di altre Commissioni, tuttavia, neanche il lavoro ed il merito sono stati presi in considerazione per la formazione della nuova Giunta, in totale contrasto a quel concetto di meritocrazia tanto annunciato ma mai concretizzato dal Governatore Chiodi. Il coordinatore regionale del Pdl mi ha chiesto per la seconda volta, dopo gennaio 2009, di dimettermi in cambio dell’assessorato per far subentrare in Consiglio il primo dei non eletti, suo uomo di fiducia, attualmente presidente di un'importante azienda regionale, proposta da me rifiutata perché rivolta solo alla mia persona e non anche agli altri assessori, quindi da me ritenuta discriminatoria e che non mi avrebbe permesso di poter essere libero di dissentire su eventuali azioni da me non condivise dell’attuale Governo regionale". La questione a Roma: Argirò, la prossima settimana, sarà ricevuto a Roma dai vertici nazionali del Pdl ai quali ha chiesto un incontro urgente per definire il ruolo e l’importanza del territorio Vastese negli equilibri politici ed economici regionali. L’obiettivo è portare sul tavolo nazionale del primo partito d’Italia i problemi di un territorio, prima di tutto il lavoro e le emergenze occupazionali, nonché le opere infrastrutturali promesse da Chiodi: in primis nuovo ospedale, arretramento SS16, collegamento ferroviario del porto di Vasto con le aree industriali di Vasto-San Salvo ed Autoporto di San Salvo. "Opere e promesse - conclude - che i vertici regionali del partito sembrano non voler prendere in alcun modo in considerazione, indebolendo, nei fatti, non soltanto il Vastese, ma lo stesso governo regionale e lo stesso presidente Chiodi". Da questo incontro, dall’esito tutt’altro che scontato, dipenderanno le scelte politiche future di Argirò.
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