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SCARICHI A CIELO APERTO, SANZIONI IN ARRIVO PER I COMUNI

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FRESAGRANDINARIA - Acque reflue e scarichi a cielo aperto, i Comuni rischiano pesanti sanzioni. Il problema, che interessa diversi centri del Vastese è collegato alla questione della depurazione delle acque. Ed è ancora guerra aperta tra i cittadini-utenti e la Sasi, il gestore del servizio idrico che sembra non voler rimborsare le somme percepite per una tassa giudicata illegittima. Interviene sulla vicenda Antonio Ottaviano (in foto), già consigliere comunale di Fresagrandinaria e della Comunità montana Medio Vastese, che denuncia, documenti e foto alla mano, ciò che avviene nel suo paese. Nei giorni scorsi il presidente della Sasi, Scutti, ha tuonato sulla stampa abruzzese: «Chi scarica nel sistema fognario pubblico non può richiedere il rimborso del canone di depurazione». E Ottaviano commenta seccamente: «La prima impressione che si ricava dalla dichiarazione potrebbe essere che il neo presidente, insediato da poco, abbia preso un abbaglio, magari avendo poca dimestichezza con la materia (l’acqua), ma così non è. Il presidente, incautamente lancia la palla in avanti, probabilmente con l’intento di giustificare una classe politica che, a tutti gli effetti è la causa della situazione che ci troviamo ad affrontare, dimenticando di precisare che i soci della Sasi sono i Comuni, i cui sindaci, hanno nominato il presidente. Con quella presa di posizione il presidente assume la difese di quei sindaci incapaci che hanno sperperato risorse pubbliche in opere inutili, invece di adeguare il sistema fognario-depurativo. Scutti dovrebbe informare i cittadini sulle modalità di utilizzo delle somme del fondo vincolato. Tali notizie, su sollecitazione del Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche, sono state già richieste alla Sasi dal Commissario unico straordinario della Regione Abruzzo. Tutta questa situazione, - continua il combattivo geometra Ottaviano - è ancora più grottesca, alla luce della nota del Commissario della Regione Abruzzo, il quale, quasi implora i sindaci ad assumere iniziative concrete in merito al trattamento delle acque reflue urbane, poiché si è già instaurata una procedura di infrazione (2004/2034) innanzi la Corte di Giustizia Europea, che potrebbe comportare “l’assunzione di grandi responsabilità dapprima per lo Stato Italiano e a seguire per la Regione Abruzzo e per i Comuni abruzzesi”. A smentire la dichiarazione del presidente della Sasi ha provveduto l’Associazione Nazionale Autorità e Enti di Ambito. Per quanto riguarda l’intenzione manifestata dal presidente della Sasi di opporsi alla sentenza del Giudice di pace di Vasto che ha condannato sia il Comune di Fresagrandinaria che la Sasi a restituire le somme percepite illegittimamente, consiglio al medesimo di informarsi meglio su come e soprattutto dove vengono scaricati i reflui. La Provincia di Chieti, su rapporto dell’Arta, ha già emesso, nei confronti del Comune di Fresagrandinaria, ingiunzione di pagamento per la somma complessiva di 6mila euro per mancanza di autorizzazione allo scarico».
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