Fino qualche anno fa era il biglietto da visita di Celenza sul Trigno, poi a causa di beghe giudiziarie tra Comune e gestore, l’area pic-nic in contrada ‘Vallone vecchio’ si è trasformata in un monumento alle occasioni perse. Immersa nel verde, si completa con una pista da ballo e una struttura avente la funzione di bar (il complesso era noto con il nome di ‘Ramasà Disco-village’); nel corso del tempo ha intercettato importanti flussi turistici, oltre a ospitare eventi in grado di richiamare giovani e famiglie da tutto il Vastese.
Nell’ultimo anno dell’amministrazione Cieri, però, i problemi tra l’affittuario e l’ente comunale (proprietario dell’area, dell’immobile, della pista e del serbatoio d’acqua) sono sfociati in una causa giudiziaria che dura ancora oggi. Nel frattempo si è insediata l’amministrazione del sindaco Andrea Venosini che ha deciso di ‘congelare’ l’area per non compromettere l’esito della vicenda, sebbene non sia stato disposto nessun sequestro né divieto.
Così, spente le ‘luci della ribalta’, la zona è andata incontro a un inevitabile decadimento. I segni della mancanza di manutenzione, dello scorrere del tempo e dell’immancabile dose di inciviltà sono inequivocabili. Lo scenario è da archeologia industriale: la passerella in legno che si contorce su se stessa, l’arredamento irrecuperabile, quadri e cavi elettrici divelti, illuminazione esterna distrutta, bagni deturpati. Persino la grondaia è stata scardinata dal tetto. Tutto questo, inoltre, costituisce un potenziale pericolo per coloro che accedono all’area e all’immobile
Lo stesso sindaco di Celenza sul Trigno, Venosini, interpellato sulla vicenda cerca di accendere una luce in fondo al tunnel. Sarebbe già a buon punto un progetto di recupero che mette al primo posto la vocazione turistica dell’intera zona del ‘Vallone Vecchio’. L’intenzione è creare un parco-avventura di dimensione medio-grande. Una novità per il Vastese, un modello di sviluppo in voga nelle regioni del Nord Italia che dovrebbe avvalersi della consulenza di società del settore del Trentino. L’immobile esistente dovrebbe fungere da punto di accoglienza per i visitatori, mentre l’area del parco si estenderebbe ad altre porzioni di territorio. Una scelta, come dalle parole del primo cittadino, che si pone in linea con la strada intrapresa dalle precedenti legislature in materia di valorizzazione dell’ambiente celenzano e che ha già ottenuto pareri positivi.
In attesa della pubblicazione dei bandi per accedere ai fondi PIT (Programmi Integrati Territoriali) di cui dovrebbe avvalersi, il progetto però si scontra con dei tempi sicuramente lunghi.
Tempi lunghi che mal si conciliano con l’esigenza di salvare da un degrado che dura da troppo uno dei tratti di vegetazione più suggestivi della valle del Trigno. Su questo, però, Venosini assicura che verrà presto richiesta la rimozione del materiale del vecchio gestore già catalogato da un tecnico nominato dal giudice per tornare a usare l’area.
Non farlo sarebbe una deplorevole mancanza.