In queste giornate di ferragosto la spiaggia di San Salvo brulica di turisti. Gli ombrelloni sgargianti creano un ambiente quasi magico. Gli stabilimenti diffondono musica e canzoni. Si balla fino tarda notte. Passeggiate interminabili per il lungomare. Occorre temprare il corpo e la mente per fronteggiare il rigore dell’uggioso inverno. 50 anni fa la spiaggia sansalvese era molto diversa rispetto ad oggi. La marina di San Salvo era sommersa da grandi dune, da paludi, da acquitrini e da immensi canneti. Le zanzare anofeli proliferavano. L’arenile era talmente lungo che rasentava la vecchia stazione ferroviaria di San Salvo. Uno dei pochi “mezzi di locomozione”, per recarsi al mare, era il carretto trainato dal cavallo o dall’asino. Un salvanese cocciuto, Emilio Del Villano, dotato di una grande versatilità per le operazioni economiche, è stato il primo a realizzare un “chioschetto” in tufo, appena sufficiente per contenere un piccolo frigorifero e qualche cassetta di birra o aranciata. Del Villano, al centro dell’arenile antistante “il piccolo bar”, sistema un luminoso juke box. La spiaggia comincia subito a movimentarsi. La fragile struttura, ai primi “assaggi” dell’inverno, resta sommersa dai flutti marini. Emilio Del Villano non retrocede di un passo e alla successiva primavera ne “fabbrica” una nuova. Negli anni seguenti, la potenza delle mareggiate distruggerà la costruzione per altre cinque volte. “ Non esistevano nella zona le “scatole” per l’erogazione dell’ elettricità - ha affermato Emilio - pertanto ho pensato di allacciare un filo elettrico al contatore di un mio amico che aveva il rifornimento della benzina a circa 800 metri dal mio chiosco. Potevo finire in carcere, sono stato fortunato”. San Salvo, oggi, é una tra le spiagge più belle della costa abruzzese. E’ stato un salvanese cocciuto a mettere il primo mattone sull’arenile della marina di San Salvo. Il suo nome è Emilio, il cognome é Del Villano.