Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

D'Annunzio risponde a Angelucci

Il giornalista respinge le accuse di disonestà intellettuale

Condividi su:
“Un pò di silenzio non guasterebbe anche per qualche neo giornalista (!?) e per il suo "dettato (poco) Sincero E Leale" , anche perchè è molto più facile diventare "santi subito" che giornalisti imparziali e onesti intellettualmente, cosa che troppo subito non si può sempre avere”. Questo è il post scriptum del signor Angelo Angelucci del Pd, che ha rilasciato a margine del suo intervento comparso il 14/08 dalle pagine di SanSalvo.net e di Sansalvomare.it in risposta al mio articolo riguardante la crisi politica di San Salvo e le dimissioni del sindaco dal titolo: Marchese santo subito! Premesso che: non conosco minimamente il signor Angelucci e che nel mio articolo non veniva minimamente nominato, mi domando: come mai tanta veemenza? Avrebbe potuto rispondere alle mie critiche, attaccare su cose non vere che ho scritto; invece no. Ha deciso solo di attaccare un professionista reo di aver espresso la sua opinione. Probabilmente sono un altro cattivo fra quelli menzionati nell’articolo sopra citato. Dimenticavo; esprimere le proprie opinioni non va bene, allora si preferisce, non avendo argomenti con i quali controbattere, attaccare personalmente le persone. Le faccio notare che sono iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2009. Le bastava un semplice controllo nel sito dell’ordine dei giornalisti per poterlo verificare agevolmente. Per quanto riguarda il mio dettato “poco sincero e leale” le chiedo: leale nei confronti di chi scusi? Forse le sfugge che esiste un codice deontologico dei giornalisti che recita quanto segue: “Il giornalista ricerca e diffonde le notizie di pubblico interesse nonostante gli ostacoli che possono essere frapposti al suo lavoro e compie ogni sforzo per garantire al cittadino la conoscenza ed il controllo degli atti pubblici. La responsabilità del giornalista verso i cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra. II giornalista non può mai subordinarla ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell'editore, del governo o di altri organismi dello Stato”. Quindi verso chi sarei dovuto essere leale? Perché in silenzio? Dove non sono stato sincero avendo scritto solo una mia personale opinione? Ma se non bastasse questo le ricordo che l’articolo 6 comma 3 del codice deontologico dei giornalisti ribadisce quanto segue: “Commenti e opinioni del giornalista appartengono alla libertà di informazione nonché alla libertà di parola e di pensiero costituzionalmente garantita a tutti”. Quindi cosa la cruccia? Dove sarebbe la mia imparzialità, quel pezzo non era un pezzo di cronaca. Come si permette senza neanche conoscermi di darmi del disonesto intellettualmente? Capisco che a lei e a quelli come lei la libertà di parola e di pensiero non piaccia molto. Sono parole stonate, ma ci si dovrà abituare. Come mai risponde solo a me e non ad altri pareri simili apparsi sulle testate locali? Sono dubbi che immagino rimarranno tali, ma sicuramente chi di dovere avrà apprezzato la sua lealtà. A conti fatti alla fine, lei ha perso l’occasione di fare una bella figura. Spero che le sarà ricompensata da chi di dovere. Un vecchio adagio diceva: chi poco sa, presto parla. Ci pensi su, signor Angelucci, prima di essere leale la prossima volta.
Condividi su:

Seguici su Facebook