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Di Pietro rilancia il 'patto di Vasto': 'Aperto a chi vuole costruire un'alternativa'

Il leader dell'IdV in Abruzzo pensa alle prospettive del partito e della coalizione

a cura della redazione
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Il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Petro ha rilanciato ieri, a Pescara, a livello amministrativo e politico, il "patto di Vasto", ovvero quell'unità di intenti con il Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà per la realizzazione di un centrosinistra propositivo e concreto, venuta fuori nell'ambito della Festa Nazionale del partito ospitata nel mese di settembre a Palazzo d'Avalos alla presenza dello stesso Di Pietro, di Pierluigi Bersani e Nichi Vendola. "Non un patto chiuso - ha sottolineato Di Pietro - ma patto aperto a coloro che vorranno assumersi con noi la responsabilità di un'alternativa di governo. L'Italia dei Valori - ha aggiunto il numero uno del partito - cercherà anche in Abruzzo di trovare quelle convergenze necessarie per fare in modo che il riformismo e la solidarietà e l'equità che stanno alla base della nostra coalizione possano realizzarsi anche a livello amminsitrativo". Per parlare di questi aspetti l'IdV sta riunendo, in Abruzzo come in altre regioni, "tutte le sue strutture e militanze perché sono decisioni importanti che vogliamo prendere democraticamente" in vista delle elezioni amministrative che si terranno da qui a breve. Promuovendo incontri sul territorio con il 'popolo' dell'IdV Di Pietro intende "studiare regione per regione come ricostruire il paese sul piano della credibilità delle riforme istituzionali, delle manovre economiche dopo la 'tragi-commedia berlusconiana'". Di Pietro ha però fissato delle condizioni precise: "Non intendiamo essere né zerbini né subalterni al Pd - ha detto - né essere in alcun modo prevaricatori o disturbatori dell'allenza". Si punta a "un rapporto di pari dignità", di uguale corresponsabilità e con le primarie come modello privilegiato per individuare le candidature anche nelle prossime amministrative oltre che nelle prossime politiche, salvo che non ci siano esigenze o situazioni particolari ingestibili o indigeribili che non ci auguriamo".
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