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Convegno “Luoghi di passaggio città di confine. L'importanza delle vie di comunicazione nello sviluppo di un territorio. Dai tratturi alle nuove arterie di collegamento”

Martedì 20 Dicembre presso la casa della cultura “La porta della Terra”

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Martedì 20 dicembre alle ore 18 presso la casa della cultura “La porta della Terra” a San Salvo, si terrà un convegno dal titolo “Luoghi di passaggio città di confine. L'importanza delle vie di comunicazione nello sviluppo di un territorio. Dai tratturi alle nuove arterie di collegamento”, organizzato dallo studio tecnico Newark engineering. Prendendo spunto dalla presentazione della mostra allestita lo scorso anno in occasione della biennale di architettura svoltasi a Pescara presso l’ex Aurum, in collaborazione con lo studio Cesat del professor Beniamino Di Rico, la Newark Engineering, analizzerà da un punto di vista storico ed economico l’esperienza dei tratturi, e dal loro esempio si tenterà di compiere un’analisi sulle attuali vie di comunicazione presenti sul nostro territorio, volano necessario per un ulteriore sviluppo del suo bacino economico e sociale. I relatori saranno: l’architetto Agostino Monteferrante dello studio Newark, il professor Beniamino Di Rico professore del corso di Urbanistica e Pianificazione del territorio della facoltà di architettura di Pescara dello studio Cesat, ed il professor Sandro Colagrande docente del corso di Strade e Ferrovie ed Aeroporti della facoltà di Ingegneria dell’Aquila. La presenza dei tratturi sui territori da essi attraversati determinarono la costruzione di opifici, chiese, taverne e fiorenti centri abitati. Assi viari fondamentali, che determinarono lo sviluppo di un territorio che si estendeva dall’Aquila fino a Taranto. Da alcuni documenti apprendiamo che i tratturi vennero segnati da antiche genti seguendo il proprio istinto, il moto delle stelle, i corsi dei fiumi ed i colori dell’orizzonte, nel rispetto della natura umana e delle cose. Sarà, in futuro, sempre più necessario prendere spunto, dunque, dal nostro passato, affinché la storia e le tracce dei nostri predecessori non rimangano solo sui libri, ma siano un tesoro da sfruttare e riutilizzare nel nostro presente sempre più carente di punti di riferimento e sempre più irrispettoso della nostra terra.
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