“Questa classe politica non è disposta a cedere nemmeno la speranza”: duro l’affondo della Costituente per il Parco della Costa Teatina dopo la notizia che il Parlamento, nel decreto milleproroghe, ha deciso di rinviare al 31 dicembre 2012 l’istituzione del Parco.
“Questa incredibile nuova proroga danneggia profondamente la Costa Teatina e i suoi migliori progetti. Sono passati 12 anni dalla legge istitutiva del Parco, un tempo lunghissimo che non ha precedenti nella storia delle aree protette italiane, e probabilmente europee e mondiali – affermano i responsabili del Comitato –. Il rinviare continuamente l’istituzione del Parco è ancor più grave alla luce di tante minacce che incombono sull'integrità della Costa Teatina: industrie insalubri, piattaforme petrolifere, nuove cementificazioni. Colpire al cuore il futuro Parco e con esso le economie che ne trarrebbero innegabile vantaggio in questa crisi, non è accettabile”.
Ma a sollevare sconcerto è anche il fatto che il rinvio della decisione sia stata firmata dal senatore D’Alì, siciliano. “Chiediamo a tutta la classe politica abruzzese di difendere la propria terra, e i veri interessi di chi li ha eletti, chiediamo che i parlamentari, i senatori, i sindaci, la Provincia, con in testa la Regione, si muovano con celerità e rispetto delle intelligenze – torna a sollecitare il Comitato -. La proroga è deleteria ma restano dieci mesi per perseguire i veri interessi anche economici degli abruzzesi. In questi dieci mesi politici e amministratori sono chiamati a porre in essere tutte le strategie possibili per salvaguardare la costa teatina e per predisporre ogni cosa in modo che a fine anno il Parco prenda finalmente vita, senza ulteriori indugi. La politica locale ne tenga conto schierandosi finalmente compatta a difesa dei veri interessi degli abruzzesi. Basta teatrini, basta menzogne”.