Sulla crisi economica, tutti i giorni ci “inzuppiamo il pane”. E’ un problema che ci investe direttamente e pertanto è un nostro diritto parlarne.
Con le parole tutti siamo bravi a dare le soluzioni adatte. Insomma: “Chi più ne ha più ne metta”.
Il Presidente del Consiglio Mario Monti si è presa la responsabilità di portarci fuori dal marasma; preghiamo il Cielo che ci riesca.
A proposito della crisi, giorni fa, ci è pervenuta una lettera di Ginetta Bergodi. Non è una militante di partito. Ci è piaciuto il contenuto, perché è pieno di ottimismo.
Ecco cosa ha scritto: “ Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi porta progresso: l a creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che nasce l’inventiva. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande inconveniente delle nazioni e delle persone è la pigrizia nel cercare davvero soluzioni e vie d’uscita serie. Senza crisi non ci sono sfide , senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno perché senza crisi tutti i venti sono brezze leggere. Parlare solo e sempre di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece lavoriamo duro. Finiamola con l’unica crisi pericolosa che è la tragedia di non voler lottare fino in fondo per superarla: Albert Einstein da “Il mondo come lo vedo io”, 1931. Sono parole di ottimismo, che spingono al cambiamento , al superamento del sé in favore di noi”.
IL TEMA POTREBBE ESSERE INTERESSANTE PER APRIRE UN BEL DIBATTITO.
CHE NE PENSATE?