All’indomani delle primarie del centro-sinistra non si può non restare allibiti di fronte a chi sbandiera una pseudo vittoria. Appare intanto chiaro che non vi siano dei reali vincitori; anzi credo che la candidatura di Di Stefano rappresenti lo stereotipo di una vittoria di Pirro, dal momento che non fa altro che acuire una spaccatura evidente all’interno del centrosinistra. Inoltre, che esista una dicotomia innegabile tra la vecchia squadra amministrativa marchesiana e la più vetusta squadra di mariottiana memoria, entrambe fallimentari, è certificato dall’assenza del primo partito di centrosinistra, ovvero il Partito Democratico, alle stesse primarie, dalla presenza di due candidati sindaci nella stessa coalizione abituale e dalle parole del senatore Antonio Di Pietro che proprio il 26 febbraio scorso, a colloquio con la stampa, sbugiardava D’Alema affermando che “È sbagliato sostenere che a San Salvo c'è un centrosinistra unito. A San Salvo il centrosinistra c'è, ma poi nel Pd, come spesso accade, c'è qualche “capetto” locale che viene meno da un impegno di coalizione unitario per i propri interessi”. Chi poi pensa di far passare il messaggio della vittoria alle primarie come una vittoria anche elettorale sta facendo un grosso errore di valutazione. Basta essere oggettivi per vedere come la percentuale dei votanti rappresenti solo una minima fetta dell’elettorato che non garantirebbe alcuna affermazione. E forse a poco importa: d’altronde, il giorno dopo la proclamazione di Di Stefano, le grida di giubilo non erano dirette alla città ed ai suoi cittadini, ma semplicemente avverso quella componente che appartiene al PD e che ha scelto di disertare le primarie, come se si trattasse di una mera resa dei conti. Le primarie, dunque, hanno rappresentato esclusivamente un tentativo mal riuscito di mascherare l’incapacità di presentare personalità e programmi nuovi, di dare un volto diverso a chi deve amministrare la Res Publica ed hanno sancito in modo definitivo la frattura insanabile che si sta consumando all’interno di una coalizione ormai dilaniata. Detto questo non vedo l’ora di confrontarmi con gli altri candidati sui programmi ed il futuro della nostra amata San Salvo.