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Innovazione e ricerca, l'ora delle decisioni

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Un dibattito con diversi interventi, proposte di legge, due convegni: i temi dell'innovazione, della ricerca, dell'alta formazione e del trasferimento tecnologico non sono mai stati sotto i riflettori in Abruzzo come negli ultimi mesi. Positivo, perchè ciò può forse signficare che siamo finalmente in grado di recuperare il ritardo accumulato, evidenziato, tra l'altro, dal fatto che siamo una delle poche regioni senza alcuna legge in materia. Preoccupante, però, se non riusciamo a portare a sintesi questa discussione. Al dibattito, deve seguire un confronto operativo. Cgil, Cisl, Uil e Confindustria Abruzzo hanno individuato la sede e lo schema su cui chiedere ai diversi protagonisti di convergere: il tavolo regionale già previsto dal protocollo nazionale d'intesa su ricerca scientifica e innovazione, firmato dalla conferenza dei presidenti delle Regioni, da Cgil, Cisl, Uil e dalla Confindustria il 3 febbraio 2005. Tale protocollo individua due temi sui cui lavorare: l'adozione di documenti di programmazione regionale in materia di ricerca e innovazione, che definiscano obiettivi prioritari e integrino a tal fine le risorse disponibili e definiscano modalità e parametri per la verifica; un'articolazione regionale dell'osservatorio nazionale su ricerca e innovazione. L'articolazione delle deleghe in materia nel governo regionale (innovazione, assessore Bianchi; rapporti con l'università, vice presidente Paolini, formazione, assessore Fabbiani) per non risolversi in disarticolazione, richiede una chiara volontà politica e sedi unitarie, che noi individuiamo nel tavolo che abbiamo proposto. Il confronto dovrà avere un inizio e una fine in tempi certi e concludersi con scelte allo scopo di orientare la programmazione e delineare un intervento legislativo regionale in materia. Il confronto deve essere ampio e coinvolgere tutti i soggetti interessati. Fondamentale il ruolo dell'impresa. La piccola, favorendo forme consortili di approccio alla ricerca e all'innovazione, e la grande, evitando di riproporre la stantia contrapposizione tra piccoli e grandi. Le sinergie con i grandi gruppi industriali sui terreni della ricerca e della formazione, vanno costruite nel merito delle proposte, avendo quale stella polare gli interessi complessivi dell'economia della conoscenza che vogliamo rafforzare, senza esclusioni pregiudiziali. Il recente confronto tra le confederazioni sindacali regionali e la fondazione Mirror ha sgomberato il campo dalle preoccupazioni circa la presunta volontà della grande impresa di procedere all'edificazione di una quarta università: la sfida che viene lanciata ha tutt'altra natura, e punta a strutturare lo spazio formativo post laurea specialistica, con il concorso di impresa, istituzioni locali, parti sociali e delle università abruzzesi. Non chiediamo di meglio, convinti come siamo, da tempo, del valore strategico per l'Abruzzo di presenze quali quelle di Honda, Sevel, Micron, i cui recenti investimenti rappresentano rinnovata fiducia nelle prospettive competitive del territorio regionale e fanno più marketing regionale di tanti discorsi. Il confronto su innovazione e ricerca ne chiama anche altri: sul bilancio, sinora assente; sulla legge-quadro per le attività produttive e sui grandi gruppi, che avrebbe dovuto prendere il via già lo scorso gennaio; sulla riforma della pubblica amministrazione, snodo cruciale. Roberto Campo Segretario Uil Abruzzo
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