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Il Prefetto per una soluzione alla difficile situazione della viabilità

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La delicata situazione in cui versa la viabilità provinciale di Chieti pare non abbia pari non solo in Abruzzo ma nell’Italia intera. Lo dico e lo affermo non per guadagnarmi qualche spazio mediatico, ma perché la situazione è così grave che lo stato d’incuria e abbandono quasi fanno parte dell’ormai scarsa attrattiva turistica, commerciale, artigianale e imprenditoriale in generale ancora esercitano i nostri luoghi. Solo qualche giorno fa le cronache hanno riferito della sacrosanta protesta dei sindaci dell’alto Aventino che hanno rivendicato la riapertura di una strada chiusa da mesi che danneggia enormemente quella parte del territorio per i collegamenti verso Sulmona, Roccaraso allungando di molto il tragitto da chi viene da e verso Roma e Napoli.

In questi giorni nel Vastese, già perennemente dimenticato ed abbandonato oltre che essere la parte più fragile dal punto di vista della tenuta fisico-chimica dell’intero territorio provinciale, registriamo la vibrata e giusta protesta dei sindaci di Guilmi e Carpineto Sinello perché la strada provinciale che collega i due centri e porta sia verso l’area industriale della Valsinello ma anche verso l’area litorale, è interrotta a causa di una grossa frana che interessa un largo tratto di un costone che la fiancheggia.

La strada viene mantenuta aperta al transito veicolare grazie all’impegno diretto delle due amministrazioni comunali. La risposta che darebbe il presidente-commissario della provincia di Chieti è che l’ente è in pre-dissesto, non ha risorse finanziarie per fronteggiare l’emergenza, che a breve anche i servizi minimi ed essenziali non saranno più garantiti. È ormai storia nota e risaputa.

Personalmente suggerisco al presidente-commissario di rivolgersi direttamente al Prefetto, di dare corso ai lavori necessari per consentire una transitabilità sicura con la procedura della somma urgenza e di caricare le spese necessarie alla regione che incassa annualmente le tasse di circolazione (bollo auto) da parte dei proprietari di autoveicoli e di trasporto persone. Sono anni che la regione non trasferisce fondi alle province nonostante reiterate promesse e documenti votati dalle assisi consigliari. I soldi pagati per i bolli auto debbono essere destinati alla manutenzione delle strade. In questo senso s’era impegnato l’ex presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi e altrettanto impegno deve mantenere e portare a compimento l’attuale Luciano D’Alfonso.

Quando il Consiglio Provinciale di Chieti era ancora nella pienezza delle sue funzioni numerosi documenti sono stati approvati all’unanimità per chiedere questo. I sindaci non possono essere lasciati soli in quest’impari battaglia di mantenere le strade provinciali libere, percorribili e sicure; se l’ente, al di là della nuova conformazione che andrà ad assumere, dovrà sopravvivere e mantenere queste peculiarità dovrà essere messo in condizione di poter agire altrimenti è meglio chiuderlo definitivamente. Per questa ragione, bene sarebbe, che l’elezione dei nuovi organi il prossimo 12 ottobre veda presenti sì freschi rappresentanti espressi dal territorio ma prevedere anche taluni che hanno vissuto da protagonisti nell’ente e nel territorio l’attività amministrativa della provincia non sarebbe una iattura.

Camillo D’Amico, capogruppo consiliare “IL CAMBIAMENTO” ed ex capogruppo P.D. in provincia di Chieti

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