Il recente grave incendio scoppiato, sabato 27.01.07, nel reparto vetri
accoppiati della Pilkington, oltre alle preoccupazioni per il futuro
occupazionale degli addetti agli impianti induce a necessarie considerazioni
sui temi dell'ambiente e della gestione dell'Area da parte del Consorzio
Industriale del Vastese.
Per fortuna l'incendio non ha prodotto danni ai lavoratori dell'azienda
mentre la nuvola di fumo tossico si è diretta verso sud-est risparmiando San
Salvo che si trova a soli due chilometri dallo stabilimento Pilkington. Ma
ciò che si evidenzia dall'accaduto è che la contiguità tra area industriale
e zone residenziali di San Salvo e Marina pone la cittadina in una
situazione passiva tanto per l'inquinamento atmosferico da scarichi quanto
per rischi ambientali da incidenti di vario tipo.
Da anni andiamo dicendo che l'area industriale di San Salvo dev'essere
restituita al controllo diretto del Comune di San Salvo; oppure che il
Consorzio di Industrializzazione del Vastese trasferisca la sua sede dalla
lontana e asettica via Ciccarone in Vasto, direttamente sul posto, a San
Salvo, dove cioè si trovano le principali aziende industriali.
In questo modo, i dirigenti del COASIV (che stranamente sono quasi sempre
vastesi, appartenenti ai partiti che a turno si affermano al Comune e alla
Regione) potrebbero meglio conoscere le problematiche relative all'area di
San Salvo e pianificare gli interventi futuri sulla base delle effettive
necessità di chi lavora nelle aziende e di chi vive nei pressi, evitando
scelte sbagliate, ulteriormente compromettenti la qualità della vita (come
il recente dislocamento del deposito Conad sotto San Salvo piuttosto che nei
pressi dello svincolo autostradale).
Nel ribadire la nostra contrarietà alla realizzazione dell'autoporto, una
struttura costata oltre 15 miliardi di vecchie lire ma obsoleta nella
concezione e inefficace negli obiettivi, ci permettiamo pertanto di
suggerire alcuni interventi primari, non rinviabili, sull'area in questione,
quali:
1) l'adeguamento della rete stradale, oggi con evidenti strozzature, che
penalizzano gli utenti dell'area industriale come pure i collegamenti tra
San Salvo e la Marina;
2) una pulizia costante delle aree verdi, delle zone ai lati delle strade
maggiori e della tratta più interna del raccordo ferroviario, mai entrato in
funzione;
3) una bonifica da ogni forma di occupazione abusiva dei suoli pubblici
dell'area:
4) uno studio per migliorare la rete di illuminazione alle effettive
esigenze di ciascuna sottozona e per misure di controllo atte a ridurre i
furti e le azioni criminose.
Quanto alla ridefinizione dei limiti dell'area industriale di San Salvo e
sulle possibilità di intesa con i vicini comuni di Montenero di Bisaccia e
di Cupello (che dispongono di aree industriali prossime o contigue a quella
di San Salvo), è cosa di rilievo e che percò rinviamo ad un successivo, più
puntuale intervento.
San Salvo, 28.01.2007
Impegno per San Salvo/Lista ''Per San Salvo''