A due anni dall'inizio dell'iter del progetto e a pochi giorni utili per la
presentazione di eventuali osservazioni in merito, i cittadini di
Petacciato, Montenero, San Salvo e Termoli sono stati informati che al largo
della loro costa, e precisamente a 2 miglia marine dalla spiaggia di
Petacciato, potrebbero sorgere 54 torri eoliche alte 80 metri l'una.
La notizia viene fuori all'improvviso senza nessun preavviso. Fino a pochi
giorni fa non se ne sapeva nulla; adesso è sui giornali, in prima pagina,
con tanto di cartina topografica, foto aeree di impianti già esistenti in
altre parti del mondo e foto virtuali del mare antistante la nostra
spiaggia, con le torri eoliche ben visibili al largo.
Sappiamo che il governo ha varato una serie di misure finanziarie per
favorire la diffusione della produzione di energia da fonti rinnovabili, ma
da qui ad esserci un progetto bello e pronto con tanto di autorizzazione per
l'avvio dell'istruttoria da parte del Ministero dei Trasporti nessuno se lo
aspettava, almeno così affermano le autorità regionali, provinciali e
locali.
Intendiamoci, l'iniziativa non è partita dal governo nazionale ma fa parte
del piano energetico, sulle fonti alternative, della regione Molise. E' di
ieri la notizia che il progetto forse verrà bloccato, ma se l'Abruzzo non ha
informato il Molise della costruzione delle torri eoliche al confine tra le
due Regioni, sul territorio di Castiglione M.M., perché il Molise doveva
comportarsi diversamente? Questa è la difesa del Presidente della Regione
Molise accusato di aver tenuto all'oscuro, sulla vicenda, l'amministrazione
abruzzese.
Una vicenda che ci riporta al problema, così importante per noi, di una
assoluta mancanza di discussione e pianificazione territoriale.
Amministratori e politici locali sono ora nel panico, e non comprendono come
il tempo perduto in assurdi campanilismi e guerre intestine (spesso fra
amministrazioni dello stesso colore politico!) ha fatto sì che il territorio
tra Abruzzo e Molise divenisse una sorta di terra di nessuno, area felice
per i grandi investitori in energie.
Una specie di terzo mondo dell'Italia, che ora vede la montagna invasa e
deturpata dai pali eolici (l'ultimo grave atto è la collocazione delle torri
a Vastogirardi, in una zona di enorme pregio ambientale, l'unica fino a poco
tempo fa risparmiata dalla dilagante eolicomania). A Termoli è stata creata
una megacentrale turbogas; a Gissi se ne sta realizzando un'altra. Tra
Montenero e San Salvo si è corso il serio rischio che ne sorgesse un'altra
ancora. Ci mancava solo un impianto eolico a mare!
Invece di incoraggiare i progetti locali per le piccole centrali a biomassa,
biogas (come quella proposta dalla Cooperativa Euro-ortofrutticola del
Trigno), fotovoltaico ecc., c'è gente che ritiene che una piccola area di
7/800 kmq debba fornire, con mega-impianti, energia elettrica a mezza Italia
centrale!
Noi non vogliamo dire altro, perché stavolta parlano i fatti. Solo
aggiungiamo che si facesse un po' di mea culpa da parte della classe
politica locale e che questa almeno ammettesse il proprio fallimento nella
pianificazione del territorio e nella tutela degli interessi ambientali, con
ovvie negative ricadute sull'agricoltura e il turismo.
San Salvo, 8.03.2007
Impegno per San Salvo/Lista ''Per San Salvo''