Sabato 9 Aprile si è conclusa a San Salvo la Settimana della cultura 2016 presso La Porta della Terra con la presentazione del libro “Badanti Romene Ambasciatrici d’amore“ di Giancarlo Germani & Alexandra Cristina Gregorescu, patrocinato dal Comune di San Salvo. La presentazione è stata coordinata da Marianna Della Penna. L’evento ha richiamato un buon numero di cittadini e componenti la comunità romena presente nel nostro territorio.
Si sono susseguiti diversi contributi, a partire da quello dell’Assessore alle Politiche Sociali Maria Travaglini che ha tracciato il percorso di integrazione della comunità romena nella nostra città, con gli interventi specifici del Comune per affrontare e risolvere le esigenze sociali e lavorative degli stessi romeni.
Il Sindaco Tiziana Magnacca ha evidenziato e sostenuto il progetto d’integrazione delle famiglie romene a San Salvo; hanno inoltre parlato il Presidente dell’Associazione “ Decebal “, Sigismund Puczi, il Presidente dell’Avis Franco Rongoni, per i Lions l’architetto Virginio Di Pierro, Cristiano Acquaroli, Direttore generale Magazin, e Felicia Zulli, Presidente di Donna Attiva-Vasto che ha testimoniato il proprio impegno a livello regionale per il Progetto di legalità lavoro delle donne romene. Presente anche il sindaco di Furci Angelo Marchione e l’Assessore Federica Vinciguerra che ha testimoniato l'impegno della comunità romena presente in Paese ad operare in coesione per il bene di tutta la collettività.
La serata è stata allietata dai brani musicali (classico-moderni dei Beatles) del Duo Cortez dell’Associazione Mauro Giuliani di Vasto, il maestro Rodolfo D’Orazio e Nunzio De Palma.
La presentazione del libro è entrata nel vivo con l’intervento della moderatrice Marianna Della Penna e dello scrittore presente, l’Avvocato Giancarlo Germani. La moderatrice, come lettrice, ha detto: “Mi è piaciuto pensare a questo libro come ad un viaggio. Il viaggio inizia dalla copertina con la presenza di binari in un sentiero. Ho personificato questo libro e le storie annesse come se il libro stesso determinasse il viaggio, bussando con le storie delle persone narrate ad ogni nostra porta. Un libro da leggere perché racconta il vissuto, il quotidiano e tutto ciò che è tale è vita è pensare”.
Infatti “Badanti romene” non mette in evidenza solo la condizione romena ma anche quella italiana e come tra le due ci sia una stretta relazione perché si parla di donne, di solitudini simili pur nella differenza di situazioni. Gli scrittori ripercorrono un “viaggio”, quello dell’immigrazione romena in Europa e soprattutto in Italia dagli anni ’90 fino ad oggi, scandendo tempi e situazioni reali appartenenti al quadro politico-sociale d’appartenenza che ne hanno determinato l’esodo fino al 2007, data che determina l’ingresso della Romania (conservando la propria moneta) nella comunità Europea; per approfondire e focalizzare l’attenzione sul ruolo determinante delle donne che con dedizione e sacrificio, lasciando la loro terra, le loro case, soprattutto gli affetti più cari, sono venute a lavorare presso le famiglie italiane come badanti per garantire ai figli un futuro almeno dignitoso, con la reale consapevolezza e necessità di poter lavorare nonostante le condizioni spesso di privazione dal punto di vista pratico (es. legalità contrattuale e assistenza medica), ma anche dal punto di vista psicologico.
La dedizione di queste donne ci conduce al concetto di famiglia acquisita, a un senso spesso lontano di pace e coesione tra cittadini diversi per nazionalità, ma non per intenti.
Il testo riporta fatti di cronaca e statistici mentre i racconti si prestano a un confronto reale che riguardano direttamente tutti noi e il nostro vivere quotidiano.