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Gerico: "Non si demolisca una chiesa che è stata testimonianza di una casa di Dio tra le case degli uomini"

LETTERA APERTA A MONS BRUNO FORTE del Consiglio Direttivo dell’Ass. di Volontariato Gerico della Parrocchia di San Nicola Vescovo

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Apprendiamo con tristezza della determinazione del Collegio dei Consultori della Diocesi di Chieti – Vasto e del suo Vescovo di demolire la Chiesa di San Nicola per costruirne una nuova, e riteniamo doveroso rivolgerci a Lei affinché questa non venga demolita.

Non volere demolire una Chiesa non trova ragione solo negli affetti e nei legami, seppur tanti, che la gente ha nei confronti di un luogo dove intere generazione hanno battezzato i propri figli, dove i bambini hanno incontrato per la prima volta Gesù, dove tante coppie si sono sposate e dove a tanti volti è stato dato l’Arrivederci nell’Eternità. Si tratta di demolire una Chiesa che per anni è stata fonte inesauribile di Amore e Carità nella Mensa Eucaristica quotidiana e testimonianza di una casa di Dio tra le case degli uomini.

Non volere demolire una Chiesa trova ragione anche nella volontà di mantenere viva la memoria di quanti hanno contribuito a costruirla insieme ad una comunità che per questa città è sempre stato un focolaio vivo di carità, accoglienza, fede, educazione cristiana e cultura.

Non volere demolire una Chiesa trova ragione soprattutto nel dubbio che una ristrutturazione sicuramente necessaria e da tutti voluta non può costare tanto quanto la costruzione di una nuova Chiesa, ed in questo momento storico urgono scelte che testimoniano la sobrietà e la povertà anche nell’amministrazione dei Beni e del Patrimonio Ecclesiastico, non sprechi inutili nel nome di una non volontà a trovare o finanziare una soluzione di consolidamento sicuramente opportuna.

Concorderà con noi Sua Eccellenza e gentili membri del collegio dei consultori, che una nuova Chiesa magari anche più bella di questa, ma vuota, poco umile e lontana dai poveri (e le povertà del ventesimo secolo sono tante e diverse e non solo materiali) che senso ha?

Forse tutti dovremmo impegnarci a rendere più sicura la Chiesa esistente operando però instancabilmente nella vigna del Signore affinché in tanti tornino ad avvicinarsi a Lui e alla Sua Mensa nella nostra Parrocchia, perché questa possa tornare ad essere quella Chiesa degli Atti degli Apostoli tanto auspicata da Papa Francesco "ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo - nell’Eucaristia è l’esperienza dell’amore che non conosce limiti segno concreto che la Chiesa  - umile, povera, con fiducia nel Signore - è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa”.

 

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