Il Servizio Sanitario Italiano è uno dei migliori al mondo e l’universalità dell’assistenza sanitaria in Italia è una conquista della quale tutti dobbiamo andare fieri.
Ma con il passare del tempo l’assetto dell’organizzazione sanitaria sta cambiando, sia per le mutate condizioni tecnologiche, sia per il cambiamento delle malattie, che con l’aumentare della media dell’età nel nostro Paese, si spostano sempre più verso la cronicità .
Per tali motivi oggi gli ospedali si occupano solo delle malattie acute, a differenza del passato, e si sono ridotti drasticamente di numero, mentre una sanità diversa, come l’assistenza a domicilio e le strutture per l’assistenza delle malattie croniche, le residenze per anziani e per malati di Alzheimer, devono necessariamente svilupparsi a coprire le esigenze che diventano sempre più pressanti.
Dobbiamo pertanto essere pronti a recuperare il tempo perduto, sollecitando la Regione a sviluppare la sanità territoriale, ancora scarsamente incentivata in Abruzzo, così come le strutture di ricovero per anziani non autosufficienti e malati di demenza, e l’assistenza domiciliare, oramai diventata sempre più necessaria, ma ancora scarsamente visibile e organizzata.
Maggiore attenzione bisogna porre sugli ospedali, ridotti di numero e, spesso, di funzioni, riorganizzandoli e umanizzandoli, oltre che realizzando nuovi ospedali, dove ciò è inevitabile, data, la inadeguatezza di quelli esistenti, come Vasto, e conferendo funzioni di strutture dotate di servizi e di assistenza ai malati cronici a quegli ospedali ormai ridotti al lumicino.
Un punto essenziale della sanità rimane sempre la prevenzione, che va incentivata, sia nell’attenzione alle malattie prevedibili con campagne vaccinali, sia con il perseguimento degli stili di vita adeguati ai nostri tempi.