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San Salvo perde il suo ruolo di capofila

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E' vero, in politica come in amministrazione non bisogna mai stupirsi. E non bisogna farlo neppure quando alle frasi roboanti del Sindaco Marchese di una presunta leadership di San Salvo in ambito territoriale, nei diversi settori della pubblica amministrazione e della vita sociale, rispondono i fatti che ci dicono l'esatto contrario. San Salvo era, come da sempre sbandierato, il riferimento territoriale dell'associazione dei Comuni del Patto Trigno-Sinello; oggi cede il suo ruolo, la sua funzione, al Comune di Vasto, designato dallo stesso Sindaco Marchese (a nome di chi?) Comune capofila per gli adempimenti previsti per l'attuazione della legge sul decentramento delle funzioni catastali. In una parola, il Comune di riferimento dell'istituendo polo catastale del Trigno-Sinello, composto dei 29 Comuni del patto, sarà Vasto e non San Salvo che pure è sede di sportello unico per le attività produttive e comune capofila dell'associazione dei Comuni. Questa scelta, condivisa da Marchese, dimostra la sfiducia dei Comuni del Patto a continuare a riconoscere a San Salvo un ruolo che, tra luci ed ombre, ha comunque svolto in questi anni. E, dall'altra, acclara una dimensione diversa di San Salvo rispetto a Vasto nel momento in cui è la politica dei Ds a decidere le sorti di un territorio comprensoriale. Lasciamo perdere quelle che saranno le solite frasi di circostanza o le spiegazioni che il Sindaco vorrà dare alla città di questa retrocessione, tanto per usare una similitudine calcistica. La verità è che nessuno avrebbe potuto vietare all'associazione dei Comuni di proporsi per la istituzione del polo catastale a San Salvo, considerato che in base al calcolo del parametro dimensionale complessivo per la gestione diretta delle funzioni catastali, pur senza Vasto, i Comuni con San Salvo capofila avrebbero raggiunto e, abbondantemente superato, la soglia dei 40 mila fissata dalla legge come parametro dimensionale. E Vasto, a cui riconosciamo un ruolo di tutto rispetto e di indiscutibile importanza per tutto il territorio, avrebbe potuto da solo, magari con un solo altro piccolo comune, avere il secondo polo catastale del nostro territorio, avendo un parametro di 39.646. Ed allora diciamolo fino in fondo: è stata una scelta politica scellerata, penalizzante per i cittadini sansalvesi, mortificante per chi andava sbandierando di essere il riferimento di un vasto territorio anche extra regionale. La verità è che la nostra città ha dovuto capitolare al cospetto delle ragioni politiche dei Ds, al cospetto delle loro lotte intestine, dei loro disagi e contrapposizioni che troveranno il culmine, siatene certi, con l'imminente voto per la costituente del Partito Democratico. Ebbene, San Salvo, la nostra città, i nostri cittadini, sono stati sacrificati dal Sindaco per la sua strategia di buon vicinato. Mi viene da sorridere quando penso che lo stesso Marchese, qualche tempo fa, si gonfiava quando ribadiva di aver portato uno sportello catastale a San Salvo, mi viene da sorridere pensare che a questo punto possa rimanere a San Salvo anche la sede dello sportello unico per le attività produttive. Mi sembra un film già visto. Pensate che adesso Vasto voglia accontentarsi solo della sede del polo catastale? Pensate forse che non si aprirà un contenzioso politico per la sede dello sportello unico per le attività produttive? Ricordate queste mie parole, questi miei interrogativi, poi ne riparleremo quando però, come per questo argomento, sarà troppo tardi. Questa decisione imposta da Marchese segna una profonda ferita nel nostro amor proprio, nella prospettiva di uno sviluppo territoriale con San Salvo punto di riferimento. Ho letto, stamane su un quotidiano, alcune dichiarazioni trionfali anche sullo stato di attuazione del programma. Ma ci rendiamo conto che, grazie alla politica del nulla del settore turismo di questa amministrazione comunale negli ultimi anni, San Salvo è fuori da ogni dinamica di programmazione su larga scala. La manifestazione Ariaperta è diventata una sagra paesana, nulla di più. Altro che fiera del territorio per promuovere una proposta turistica legata all'enogastronomia. La programmazione è altra cosa. A settembre si chiudono i cataloghi delle programmazioni internazionali più importanti per l'anno 2009. Mi dite quale ruolo avrà la nostra città in questa programmazione a lungo termine per garantirsi flussi turistici diversi dai residenti del comprensorio e dell'alto Molise che frequentano in estate la nostra città? Sono convinto, e ve ne darò prova, che San Salvo non sarà neppure citata in questi cataloghi. Ho aperto questo discorso sul turismo perché continuate a ripetere che si tratta di una economia del nostro territorio ed allora, per farla funzionare, bisogna essere competenti in materia, non basta proporre uno specchio d'acqua tra due palazzi e dire che abbiamo il porticciolo turistico. La verità è che Vasto, sempre di più, sta assumendo quel ruolo naturale di capofila dell'intero territorio, sottraendolo a San Salvo per la miopia politica del Sindaco che antepone le strategie del suo partito a quelle della città e dei cittadini sansalvesi. Se questa è la politica di prospettiva di questa amministrazione comunale, se queste avvisaglie della spoliazione delle funzioni della nostra città dovessero continuare, se questi sono i vostri disegni che penalizzano San Salvo, la nostra voce di dissenso non solo si alzerà forte più di prima, ma, se necessario, andremo di casa in casa, parleremo con ogni singolo cittadino di San Salvo, per denunciare questa vostra incapacità amministrativa di garantire un ruolo primario della nostra città nelle future dinamiche di sviluppo e nella gestione di servizi di grande rilevanza sociale. Angelo Chiacchia Consigliere comunale di Forza Italia
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