“La nostra è una terra benedetta. E lo è in modo ancora più speciale perché 35 anni ospitò tra le fabbriche e i peschi in fiore sua Santità Giovanni Paolo II, che volle onorare la nostra Città nella giornata del lavoro”. Lo ha dichiarato il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca nel ricordare la visita del 19 marzo 1983 di Papa Wojtyla e l’incontro con lavoratori e i fedeli alla Magneti Marelli e poi il pranzo con le maestranze alla Società Italiana del Vetro.
“Abbiamo tutti il dovere della memoria nel ripensare cosa ha significato la presenza del santo polacco in mezzo a noi, che non ha avuto solo un valore storico ma anche e soprattutto simbolico. Giovanni Paolo II il 19 marzo 1983 benedisse i lavoratori e tutti i presenti evidenziando come fosse necessario essere consapevoli del fatto che San Salvo da borgo agricolo fosse diventato un punto di riferimento per settore industriale. La trasformazione da realtà povera a economia vivace, con tutti i suoi riflessi positivi per il benessere di migliaia di famiglie”.
“Il Papa – fa notare il sindaco di San Salvo – ha benedetto la nostra comunità dando delle precise coordinate parlando anche delle conseguenze legate allo sviluppo di questo territorio. Giovanni Paolo II una delle personalità che più di altre ha segnato lo scorso millennio facendo determinare delle scelte che hanno cambiato il percorso della storia”.
Il sindaco di San Salvo ha evidenziato le difficoltà che si sta vivendo per il crisi del lavoro e sul valore del lavoro per l’essere umano. “Occorre dare speranze ai nostri giovani e voglio usare le stesse paure di Giovanni Paolo II, l’uomo della speranza: non abbiate paura del domani, rimettiamoci in cammino per ripartire”.
Ieri era presente a Vasto mons. Pietro Santoro, vescovo dei Marsi, per presenziare alla celebrazione eucaristica per l’inizio della quintena della Sacra Spina. Mons. Santoro fu tra i protagonisti 35 anni fa della visita di Papa Wojtyla come parroco della chiesa di San Nicola e responsabile diocesano degli studenti di Azione Cattolica. “Mons. Santoro ha parlato nella sua omelia – conclude il sindaco – come i giovani siano i poveri del nostro tempo. Giovani poveri di presente e di lavoro, periferie esistenziali del nostro tempo. Parole profetiche che nel ricordo del Papa del lavoro chiamano proprio qui da San Salvo a una maggiore responsabilità la politica nazionale e le imprese a uno sforzo comune per ridare dignità al nostro territorio e una speranza”.