Le polemiche e le puntualizzazioni sulle questioni della eventuale
realizzazione della quarta vasca a ridosso dell’impianto consortile del Ci.Ve.Ta. esistente in loc Valle Cena di Cupello, da parte di operatori privati, confermano
la consolidata politica del PD abruzzese, comunque orientata al depauperamento delle risorse del vastese , a vantaggio di altri interessi e di altri territori della Regione Abruzzo.
Si tenta , in questo caso, di sparare le ultime cartucce , persino ricorrendo alla copertura tecnica autorevole del Commissario Regionale Franco Gerardini - che ,per sua stessa ammissione , risulta seriamente indisposto - per ammantare responsabilità ed omissioni che gridano vendetta .
Noi non vogliamo consentire questa nebulosa operazione di fine mandato amministrativo, sottoposta all’esame della commissione VIA, perché vuole fare finta di non accorgersi che nei pressi della discarica consortile del Consorzio CiVeTa , si vanno sviluppando una serie di interessi e di iniziative da parte di operatori privati ,più o meno conosciuti , che rischiano di trasformare il nostro territorio nella pattumiera di Abruzzo senza che ci siano nemmeno
vantaggi economici per i Comuni del territorio saccheggiato .
Noi vogliamo contrastare tale iniziativa perché mentre si sbandiera l’avvento dell’Agir che dovrà gestire il ciclo integrato dei rifiuti da un punto di vista pubblico, contemporaneamente si favorisce questa iniziativa non concordata dei privati, le cui attività non vengono contrapposte , addirittura sottovalutando le ragioni dei proprietari di Ci.Ve.Ta che sono i Comuni del comprensorio vastese - con Vasto , San Salvo e Cupello in testa - .
Questi Comuni devono - a tutti i costi - riappropriarsi della governance consortile proprio per valorizzare al massimo il proprio patrimonio , che si vuole svendere . Risulta , infatti, incomprensibile che Ci.Ve.Ta. ed il suo Commissario non abbiano impugnato il piano rifiuti regionale - preparato dai competenti uffici con la regia del Consigliere Regionale Mazzocca , evidentemente ambientalista solo sulle questioni dei terzi- ,che impedisce a Ci.Ve.Ta. di fare investimenti pubblici di potenziamento operativo degli impianti che sono invece permessi ad imprenditori privati .
Risulta , altresì, incomprensibile notare che il Sindaco di Cupello non intervenga per convocare gli altri soci di Ci.Ve.Ta. per discutere della grave sistuazione che si va creando e per vincolare le aree a ridosso del proprio impianto consortile destinandole a fasce di rispetto della discarica esistente o riservandole per futuri ampliamenti in modo da sottrarle alla disponibilità degli appetiti privati .
Scriva alle autorità di vigilanza ambientale ed alla commissione Via precisando che Cupello Ambiente - per altro realizzatore e gestore della terza vasca consortile che deve essere meglio controllato per la qualità e la quantità delle azioni quotidianamente svolte - non è proprietario dei terreni su cui vuole realizzare da sola il suo nuovo impianto e che la relativa istanza risulta irricevibile per queste ragioni .
Non si può ,inoltre, fare finta di ignorare che nel giro di poche centinaia di metri ci sono in corso almeno tre progetti di realizzazione di nuove discariche da parte di Cupello Ambiente e di Cenatech a Cupello e di Valle Cena nel territorio di Furci .
Per queste ragioni consigliamo a tutti quelli che portano delle responsabilità amministrative e/o politiche , di rinunciare immediatamente ai propri incarichi ,se non hanno le disponibilità del tempo necessario ad espletarli e/o se non vogliano essere annoverati nell’elenco dei tanti rappresentanti che non difendono le ragioni del vastese .
Tra questi ultimi vanno sicuramente annoverati il silente Sindaco di Vasto e la sua amministrazione , che continuano a fare finta che tutto vada bene e che i problemi del PD nel settore della monnezza si risolvano calandosi la benda davanti agli occhi . Non è così . Se mercoledì prossimo il comitato Via approverÃ
il progetto presentato dai privati , dovremo dare luogo ad una fortissima opposizione , sollecitando anche l’intervento della magistratura per chiarire una situazione dove , evidentemente , ci sono persone ed amministratori che credono di poter utilizzare il territorio in modalità indisturbate e senza il pieno coinvolgimento delle comunità che ospitano le singole iniziative e che ci dovranno convivere .