''La nota inviata ai media, a firma di esponenti dei gruppi di minoranza in Consiglio Provinciale di Chieti, per il commento ai risultati delle elezioni politiche del 13 e 14 Aprile u.s. risulta fuorviante, parziale, strumentale e lontano dalla obiettiva realtà delle cose, così come, solitamente e tradizionalmente, risulta essere il loro atteggiamento.
Un dato elementare e scontato sottacciono: si è votato per le elezioni politiche e, gli elettori che hanno imparato a votare, hanno giudicato sia l'azione del'uscente governo Prodi che i programmi elettorali proposti; se così non fosse stato, il sostanzioso e diverso risultato avuto nelle comunali di Pescara dal Partito Democratico e dal sindaco Luciano D'Alfonso, non sarebbe accaduto.
In provincia di Chieti il Partito Democratico, alle condizioni date coalizzato all'Italia dei Valori, è risultato vincente rispetto alla Casa delle Libertà che aggregava il Movimento per le Autonomie (M.p.A.) e, questo, suona da conforto rispetto a quanto successo nelle altre province Abruzzesi.
Sempre alle condizioni date, l'U.d.C., ha fatto una corsa distinta ed autonoma e la ''camicia di forza'' che Febbo & c. vogliono mettergli è solo una mistificazione che tradisce la limpidezza del risultato; anche perché, a furia di comporre e scomporre a proprio piacimento il recente risultato elettorale, la C.d.L. senza l'apporto determinante delle varie leghe, le elezioni le avrebbe perse.
Il Partito Democratico e l'intero centro - sinistra debbono leggere, nel risultato finale, qualche segnale di controtendenza che obbliga tutti ad una riflessione approfondita affinché l'azione sul territorio sia decisamente più uniforme, incisiva ed attenta a soddisfare le maggiori esigenze e, le priorità , siano condivise dai cittadini tese a dare risposte concrete nella vincente ottica del ''governo partecipato'' non più inteso come semplice mezzo ma quale metodo di governo.''
Camillo D'Amico, capogruppo del Partito Democratico in provincia di Chieti