La FILCEM CGIL non ci sta….. non ci sta a discutere con una Direzione Aziendale che prova in ogni occasione a rimettere in discussione quanto sottoscritto. Pensavamo di aver chiarito che con gli accordi per il trasferimento degli apprendisti e dei lavoratori con contratto a tempo determinato in PRIMO Srl e BRAVO Srl non si parlasse più di esuberi all’interno della PILKINGTON di San Salvo.
INVECE NO !!!!!
Nell’ultimo incontro tenutosi il 21 aprile scorso, hanno di nuovo posto un problema di un’ulteriore eccedenza di personale.
Si vuol cercare di far passare come poco efficienti postazioni di lavoro che fino ad oggi sono state utilizzate con funzioni di riparazione, pattinatura e ricontrollo fuori linea, dove spessissimo, troviamo allocati anche lavoratori che per diversi validi motivi e per “grazia ricevuta”, sono esentati dal seguire i ritmi degli impianti di produzione.
Come Sindacato non condividiamo la pretesa di smantellare alcun settore produttivo o spostare chi vi opera solo per il fatto che non si riesce a ‘performare’ (riparare) un determinato numero di pezzi.
Per la FILCEM CGIL non è concepibile far continuare a pagare ai lavoratori i costi di un modello organizzativo aziendale che non può far a meno di prevedere il ricorso a lavorazioni e ricontrolli fuori linea e nemmeno assistere passivamente al tentativo di abbassare i costi di produzione proponendo esclusivamente continui tagli di personale.
E’ chiaro che ormai non si sta più discutendo di come uscire dalla crisi che ha investito il mondo industriale e che costringe i lavoratori e le loro famiglie a enormi sacrifici, ma del tentativo di speculare su un modello organizzativo, utilizzato spesso a sproposito, anche magari per fare clientele di vario genere.
Non si possono scaricare e far pagare ai lavoratori di San Salvo deficienze organizzative e gestionali che non dipendono da loro.
Come FILCEM CGIL non intendiamo minimamente intraprendere nessuna discussione o ipotesi di ragionamento su retrocessioni o ridimensionamenti di determinate figure impiegatizie, che non abbiamo contribuito a creare, stante anche le modalità di gestione che da sempre si è fatto di detto personale.
Se le condizioni e i ritmi di lavoro e la mancanza di rispetto denunciate dai lavoratori della BRAVO nel corso dell’ultima assemblea, sono il riferimento e il modello industriale che la Dirigenza della PILKINGTON vuole cercare di affermare a San Salvo, troveranno nella FILCEM CGIL la più ferma e ostinata contrarietà, viceversa, non è un mistero per nessuno la disponibilità di questa Organizzazione Sindacale a ragionare e tal volta a chiedere sacrifici ai lavoratori, su progetti che portino investimenti e ricchezza sul territorio.
Chiediamo alla PILKINGTON di recedere dall’annunciato proposito di licenziare alcuni lavoratori, allocati oggi presso BRAVO, a cui è attribuita la sola colpa di aver lamentato condizioni di lavoro più accettabili e trattamenti più umani.
Deve essere chiaro a tutti che la FILCEM CGIL non assisterà passivamente al provvedimento annunciato dalla Società, avendo il dichiarato obiettivo di essere intimidatorio verso gli altri lavoratori.
Di fronte ai fatti denunciati, la FILCEM CGIL è convinta di attivare delle iniziative e di condividere con le altre Organizzazioni Sindacali e la RSU, un percorso assembleare per informare i lavoratori, dando loro la possibilità di esprimersi su quello che sta avvenendo all’interno dello stabilimento.
Vasto, 24 aprile 2009 Segreteria FILCEM CGIL Chieti