Oggetto: COMUNICATO STAMPA;
La notizia: il gruppo del Partito Democratico alla provincia di Chieti, nei giorni scorsi, ha presentato due urgenti interrogazioni consiliari che avranno risposta scritta in aula al primo consiglio utile riguardanti due distinti problemi inerenti la caccia che sono:
1) la mancata attuazione del regolamento per il prelievo ed il contenimento della specie cinghiale approvato dal consiglio provinciale di Chieti il 6 Febbraio 2009 la cui calendarizzazione delle scadenze era fissato, come atto allegato, alla delibera. Su questo regolamento, gli Ambiti Territoriali di Caccia e le associazioni venatorie, avevano fatto opposizione formale alla sezione del T.A.R. di Pescara che, nella seduta del 6 Luglio 2009, ha rigettato forma e contenuto ritenendolo illegittimo ed infondato e dando quindi piena legittima politica a quanto fatto e redatto dall’amministrazione di centro – sinistra presieduta dal Sen. Coletti;
2) il mancato rispetto della data del 30 Giugno per i ripopolamenti delle specie faunistiche proprie del nostro territorio a cura degli A.T.C. le quali, in base ad una determinazione assunta all’unanimità dalla relativa commissione consigliare nella legislatura provinciale scorsa, non potevano ne dovevano superare tale data. In barba ad ogni regola gli A.T.C. hanno eseguito i ripopolamenti sino al 31 Luglio u.s. con gravissimo nocumento alla salvaguardia delle specie immesse, perché avranno poco tempo per l’ambientamento e risulteranno facili esce per i predatori, ed un palese sperpero di pubblico danaro.
Primo firmatario di entrambe le interrogazioni è l’ex assessore provinciale alla caccia Antonio TAMBURRINO.
Il commento: “con la fine arroganza che è solita dei prepotenti anche quest’anno gli A.T.C. hanno eseguito i ripopolamenti dopo la perentoria data del 30 Giugno nonostante precise determinazioni assunte dalla relativa commissione consiliare che, all’unanimità, nella legislatura scorsa dette un preciso indirizzo politico alla dirigenza del servizio che ha anche precisi compiti di vigilanza al riguardo. Questo a dispetto delle più elementari regole dovute all’esigenza di ambientamento dei capi immessi ed ad un etica della spesa sostenuta in ragione del fatto che sono risorse proprie dei cacciatori che, attraverso il versamento delle quote associative, permettono la stessa esistenza degli A.T.C.; questo fa il paio con la grave inadempienza assunta da qualche dirigente della provincia che, in barba alle più elementari rispetto delle regole, non ha dato seguito al calendario delle scadenze fissate per l’attuazione del regolamento del prelievo e contenimento della specie cinghiale, la quale è uno strumento simile a tanti altri adottai in altre parte d’Italia e che buoni risultati ha dato nel limitare i danni materiali soprattutto nel comparto agricolo. Oggi siamo nell’incertezza assoluta e, perché è una situazione che premia i soliti furbi ed arroganti, intendiamo sapere dall’amministrazione quali iniziative intende assumere e, laddove possibile, come sanzionare chi si porta tutta intera la responsabilità della grave inadempienza.”
Camillo D’AMICO, capogruppo PD provincia di Chieti