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San Salvo, raccolta differenziata rifiuti solidi urbani

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Le illusioni dell'Amministrazione e la dura realtà Con una lettera ai capifamiglia, la scorsa estate, l'Amministrazione comunale di San Salvo aveva annunciato l'installazione di contenitori in città per il recupero della carta, del vetro e della plastica: con l'obiettivo di raggiungere ''una raccolta differenziata del 35% annuo nell'immediato e del 50% successivamente'. A distanza di poche settimane dall'avvio della raccolta ­ il 19.09.2005 ­ nel comunicato stampa del 12.10.2005 l'Amministrazione fa sapere che sta inviando a tutte le famiglie un foglio illustrativo di ''come e cosa differenziare'' (perché si rende conto che occorre ''una maggiore consapevolezza di tutti per effettuare una buona raccolta differenziata'') e che invierà dei propri incaricati ''a vigilare perché il servizio di conferimento negli appositi contenitori venga effettuato in maniera corretta''. E¹ un modo elegante per dire che l'operazione è partita male, forse in parte già fallita. Siamo insomma alle solite: alla propaganda sulle grandi scelte, i progetti strategici, le svolte epocali subentra poi il duro impatto con la realtà; una realtà, a quanto pare, non molto propensa a recepire le ''direttive'' di chi governa. Sulla raccolta differenziata, San Salvo era stato uno dei primi Comuni d'Abruzzo a partire; poi non è successo più nulla. Adesso si cerca di recuperare il tempo perduto; ma quando si è tollerato per anni che nei cassonetti si gettasse di tutto e di più: imballi, attrezzi non efficienti, scatoloni, residui di sostanze per la pulizia domestica, zaini, mobili e persino arredi dismessi in caso di trasloco, è chiaro che esigere all'improvviso un comportamento corretto diventa molto arduo. Oltretutto, i nuovi contenitori sono stati piazzati spesso in punti infelici, del tipo sui marciapiedi a filo di strade di grande traffico. Un'anziana signora ci ha confessato che ha rischiato la vita, con le macchine che le sfrecciavano accanto a tutto gas, per andare a gettare bottiglie di vetro; e che perciò non lo farà più. Ci chiediamo a cosa sono servite le centinaia di iniziative ecologiche e ambientaliste tenute a San Salvo nell¹ultimo decennio; il lungo dibattito sul riciclaggio dei rifiuti nel precedente Consiglio comunale (1998-2002) quando ad esempio Gino Raspa chiedeva qualche agevolazione oppure semplicemente un apprezzamento per chi intanto si mostrava sensibile alla raccolta in centro storico oppure portava carta, vetro, abiti dismessi, verde, materiale ferroso ecc. in contenitori neppure troppo vicini all¹abitazione o presso l¹isola ecologica. A quanto pare, a ben poco. Comprendiamo perciò l¹affanno di chi si aspettava il miracolo ed ora minaccia i 'cattivi cittadini'; 'rieducare' una città ha infatti dei tempi lunghi e dei costi gravosi che certo non sono risorsa dell¹attuale Amministrazione comunale. A proposito di isola ecologica. Va bene che possa restare dov¹è (a lato dello stadio) per alcuni rifiuti ingombranti di tipo domestico (frigoriferi, lavatrici, mobili ecc.); ma perché non spostare il deposito di sterro dell¹edilizia, di materiali ferrosi e di rami da potatura in un luogo distante dal centro abitato (magari presso il demanio delle Motticce o del Prato, che il Comune è deciso ad alienare) visto che producono polveri e cattivi odori che i residenti della zona ben conoscono? San Salvo, 22.10.2005 Impegno per San Salvo
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