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Solidarietà a Luigi Raspa

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Solidarietà a Luigi Raspa Costituisce un atto intimidatorio di estrema gravità l'incendio appiccato da ignoti la scorsa notte ai danni dell'auto del consigliere comunale, capogruppo dell'UDC nonché imprenditore e presidente dell'ICEA, Luigi Raspa. Negli ultimi anni, San Salvo ha assistito a diversi atti dolosi contro autovetture, a intimidazioni, avvertimenti ecc.: di solito ritorsioni o regolamenti di conti; mai però c'era stata un'azione a danno di un esponente di rilievo del mondo politico e istituzionale. A Luigi Raspa va dunque innanzitutto la nostra solidarietà, tutta la nostra stima come uomo, come politico (di opposizione), come dirigente dell'ICEA, un consorzio che raggruppa parecchie piccole aziende edili, che danno lavoro a centinaia di maestranze ed attivano un indotto considerevole, importante per l'economia del nostro territorio. Quest'atto contro Raspa pertanto assume il significato di un vero e proprio salto di qualità nella strategia del terrore e del ricatto, l'inizio di una reale emergenza che, se non studiata e bloccata con interventi efficaci, rischia di trascinare San Salvo in pochissimo tempo nel gorgo dell'omertà e della criminalità organizzata. Diamo atto alla Stazione dei Carabinieri di San Salvo di aver fatto tutto quanto era possibile per allertare e ostacolare il fenomeno criminoso; che oggi si manifesta non solo con le auto bruciate, ma ­ per citare solo un paio di tipologie più frequenti ­ con i furti in pieno giorno alle abitazioni private (dove vengono sottratti valori, merci e insieme compiuti atti vandalici a danno degli arredamenti) e i furti nelle campagne (dove le masserie sono state tutte abbandonate e ultimamente vengono rubati o distrutti persino dei raccolti). Ma è evidente che l'impegno dei Carabinieri non basta: e che il diffondersi della cultura dell'omertà (già da essi denunciato quattro-cinque anni fa) va combattuto con le armi della legalità, della trasparenza e del coraggio civile. Quanto alla classe politica locale, in particolare la maggioranza dovrà rispondere della grande eredità di democrazia e di civiltà distrutta nel giro di 10-15 anni. Non va dimenticato che Luigi Raspa è già stato un bersaglio in passato; quando, alle elezioni comunali del 1998, eletto con trecento voti di preferenza, si è cercato di estrometterlo dal consiglio comunale per incompatibilità (una delle tante cause puntualmente perse dal Comune di San Salvo). Un evento certo diverso dal recente allontanamento di Angelo Di Pierro dalla maggioranza di centrosinistra (non attraverso un documento politico ma con una laconica comunicazione verbale) seppure indicativo di un metodo politico assai poco democratico. Da oggi a San Salvo ci sentiamo perciò tutti meno liberi, tutti potenziali bersagli della illegalità e della criminalità (fatto che ci rammenta la recente manifestazione degli studenti calabresi contro la Ondrangheta, a dire di come ci stiamo avvicinando al Sud più profondo). Da questa analisi dissentono solo il Sindaco e la sua amministrazione; per loro San Salvo è sempre più pulita, più aperta, più vivibile e più bella! Già, ma dove vivono, per l'appunto ? San Salvo, 26.11.2005 Impegno per San Salvo
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