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Arriva il Museo Civico

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Sabato 25 marzo alle ore 17,00 l'Amministrazione comunale inaugurerà il Museo Civico ''Porta della terra'', in piazza San Vitale. La cerimonia, che vedrà la partecipazione del Presidente della Regione Ottaviano Del Turco, il Presidente della Provincia Tommaso Coletti, ed il Soprintendente per i Beni Archeologici dell'Abruzzo, Roberto Di Paola oltre alle autorità politiche, civili e religiose del territorio, sarà accompagnata dalla presenza del gruppo di animazione della compagnia teatrale i guardiani dell'oca in costume d'epoca. L'evento è stato presentato stamane in Municipio dal Sindaco della città Gabriele Marchese e dall'assessore ai lavori pubblici Luciano Cilli. ''Il Museo Civico rappresenta per la nostra città la testimonianza reale delle sue antiche origini- ha sottolineato Marchese- in esso sarà possibile rivivere la nostra storia millenaria, testimoniata da una serie di reperti che sarà visibile per la prima volta nei nuovi locali realizzati sotto piazza San Vitale. A dare più corpo al Museo- prosegue Marchese- c'è l'isola archeologica realizzata sempre in piazza San Vitale che accoglie un mosaico di epoca romana di assoluto pregio artistico. Oggi vediamo coronato l'impegno dell'amministrazione comunale che ha creduto fin dal 1996, fermamente, nella scelta di riscoprire la dignità storica e culturale della nostra città, delle nostre origini. Con un impegno costante, anno dopo anno- conclude il Sindaco- siamo riusciti ad allestire un Museo, a cui è stato attribuito la terza categoria, un isola archeologica, unica del genere nell'ambito del cosiddetto parco archeologico del quadrilatero, che fanno di San Salvo una nuova realtà da scoprire in campo turistico e artistico''. DIECI ANNI DI ARCHEOLOGIA A SAN SALVO La ricerca archeologica nasce a San Salvo nell'agosto del 1996, quando la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo interrompe i lavori di sbancamento per una lottizzazione in via San Rocco. Il successivo intervento d'urgenza eseguito nel sito permette di individuare i resti di una villa romana occupata nell'altomedioevo da una chiesa, forse identificabile con quella di Sant'Angelo in Salavento. Dall'anno seguente ha inizio la storia che porterà alla nascita del Museo Civico porta della Terra. 1997 Porta della Terra Iniziano i lavori di ricostruzione della Porta della Terra, abbattuta negli anni '60 per agevolare l'accesso degli autobus di linea in Piazza San Vitale. Subito al di sotto del manto stradale appaiono le fondazioni del circuito difensivo medievale del Quadrilatero ed alcune murature di età romana. Il nuovo edificio della Porta della Terra viene realizzato apportando al progetto originario alcune modifiche tecniche che consentono di salvaguardare i resti murari romani e medievali rinvenuti nel corso dei lavori e arricchire l'edificio con uno spazio espositivo sotterraneo. 1999 ''Ricomporre l'Infranto'' Nel suggestivo ambiente sotterraneo della Porta della Terra vengono esposti i reperti provenienti dal territorio della città in una mostra dal titolo ''Ricomporre l'Infranto''. L'iniziativa costituisce il primo passo verso la realizzazione di un più ampio progetto di ricerca archeologica su San Salvo. 2001 L'acquedotto romano ipogeo Si scopre che la Fontana Vecchia è alimentata da un acquedotto romano restaurato e prolungato a più riprese tra il medioevo e l'età moderna. I lavori di ampliamento e risistemazione di Strada Fontana portano alla luce l'estremità meridionale della struttura ipogea, che viene indagata per la prima volta. 2002 Piazza San Vitale Vengono avviate le indagini archeologiche preliminari alla riqualificazione di Piazza San Vitale. Finanziate dall'amministrazione comunale con raro esempio di lungimiranza, permettono di realizzare le nuove reti tecnologiche senza distruggere i resti del passato della città. San Salvo scopre così di avere una storia di prim'ordine, che rende finalmente giustizia ad una città vittima del diffuso e radicato luogo comune che la considera ''un paese senza storia, figlio della sua area industriale''. 2003 Le Isole Archeologiche Si definiscono due zone di notevole rilevanza archeologica che, opportunamente restaurate e sistemate, rimarranno a vista: l'Isola Archeologica del Chiostro e l'Isola Archeologica poi definita del Mosaico in seguito al rinvenimento di un pavimento musivo romano. 2004 Il Museo Civico Si realizza il collegamento tra lo spazio espositivo sotterraneo di Porta della Terra e le strutture antiche e medievali venute alla luce nel corso delle indagini archeologiche a Piazza San Vitale: nasce il Museo Civico di Porta della Terra, che il 22 dicembre 2003 aveva ottenuto il riconoscimento regionale quale museo di III categoria. 2005 Il Parco Archeologico del Quadrilatero Viene completato lo scavo dello splendido mosaico pavimentale romano presente nell'Isola Archeologica che da esso trae il nome. Si definisce il Parco Archeologico del Quadrilatero, costituito dalle due Isole Archeologiche, dall'Acquedotto Romano Ipogeo, dal Museo Civico e dal Museo dell'Abbazia, che ad ottobre viene aperto al pubblico con una mostra dal titolo ''Alla Mensa dell'Abate''. INDAGINI ARCHEOLOGICHE 2002 - 2005: Le scoperte nel centro storico di San Salvo sono perlopiù riferibili all'epoca romana e al medioevo: alla prima appartengono le strutture in opera laterizia, reticolata ed incerta, databili tra il I sec. d.C. ed il IV secolo d.C., facenti parte di un piccolo insediamento urbano; al medioevo appartengono i resti del monastero benedettino di San Salvo e della successiva abbazia cistercense intitolata ai Santi Vito e Salvo. Entrambe le epoche hanno avuto un elemento in comune, dal quale in passato è scaturita la fortuna del sito dove oggi sorge il centro storico di San Salvo: l'approdo alla foce del fiume Trigno, di vitale importanza nei periodo storici di dinamicità dei traffici marittimi, era all'incrocio tra la direttrice costiera adriatica e quella trasversale che, tramite le valli del Trigno e del Volturno, collegava le due coste dell'Italia centro-meridionale. Epoca medievale Di seguito le principali presenze archeologiche di epoca medievale. Resti del pozzo monumentale al centro del chiostro abbaziale. Alcuni tratti delle mura che circondavano l'abbazia cistercense (il cosiddetto ''quadrilatero'') e porzioni degli ambienti di servizio ad esse addossati; Il riutilizzo delle strutture antiche. Una serie impressionante di fosse, talora foderate con una muratura, utilizzate per l'immagazzinamento dei cereali. Alcune buche scavate per cavare la breccia dal sottosuolo, una delle quali presenta il diametro di ca. m 4,5 ed è profonda ca. m 4. Una quantità sterminata di resti faunistici e biologici (semi di varie essenze) medievali, provenienti dalla terra, mescolata ad immondizia, usata per riempire le suddette buche dopo la loro dismissione. Una notevole quantità di scorie di ferro e di rame proveniente dalla discarica di una fucina. Una notevole quantità di frammenti di vasi, tra i quali si distinguono alcuni con stemmi araldici a rilievo o con la lettera ''V'' di San Vito dipinta sul fondo. Il cimitero medievale dell'abbazia e quello moderno della chiesa parrocchiale. Epoca romana Di seguito le principali presenze archeologiche di epoca romana. Un grande edificio, con corte centrale aperta, occupava lo spazio compreso tra l'odierna Porta della Terra e la chiesa. Alla parte residenziale dell'insediamento appartiene un ambiente con pavimento a mosaico e pareti rivestite da lastre di marmo proveniente da varie aree del Mediterraneo. Il mosaico, composto da tessere di almeno sei colori, rappresenta tralci di vite che fuoriescono da grandi vasi ed attende di essere restaurato per essere fruibile da parte del pubblico. Del settore produttivo dell'insediamento rimane la cella vinaria, dove si producevano e si conservavano il vino e l'olio. Un edificio con possenti murature in opera laterizia presso l'odierno Municipio. Un edificio in opera reticolata (I sec. d.C.) di ottima fattura, ampliato con ambienti delimitati da muri in opera incerta, databili al II secolo d.C. Una serie di edifici minori distribuiti nell'area del centro storico. un acquedotto ipogeo (ad una profondità variabile tra i 5 ed i 6 m), che alimenta tuttora la Fontana Vecchia, di cui sono stati portati alla luce due pozzi di ispezione, uno dei quali a sezione pentagonale. Tombe con casse in muratura e copertura a tegoloni (recanti spesso i marchi di fabbrica impressi) distribuite cronologicamente tra il II ed il VI secolo d.C. Una tomba monumentale databile al VI secolo d.C., formata da due piccole camere ipogee, che dovevano essere sormontate da una struttura articolata, che è andata distrutta nel corso del medioevo. Il Museo Civico Porta della Terra Il Museo Civico ''Porta della Terra'' raccoglie reperti provenienti dal territorio di San Salvo ed in particolare dall'area del Quadrilatero, oggetto di indagini archeologiche dal 1997. I materiali esposti, selezionati sulla base del loro valore storico in quanto veicoli di significative informazioni su aspetti salienti delle vicende cittadine, vengono presentati in un percorso a ritroso nel tempo, attraverso tre ambienti. Età medievale L'ambiente che ospita la sezione medievale è delimitato su tre lati da strutture antiche: a Sud si vede la fondazione settentrionale della Porta della Terra, ad Est e ad Ovest una parte delle fondazioni della struttura perimetrale del Quadrilatero. Nel medioevo questo fabbricato era occupato da magazzini, stalle e botteghe e allo stesso tempo difendeva l'abbazia dei Santi Vito e Salvo. Sotto le strutture medievali sono visibili alcuni resti murari di età romana. Nel medioevo il Quadrilatero assunse la sua forma definitiva, ancora oggi riconoscibile: alla fine del XIII secolo nel sito, già occupato da un importante insediamento tardoromano, fu costruita la potente abbazia dei Santi Vito e Salvo del Trigno, che riformò una comunità benedettina qui presente almeno dal 1173. Gli scavi hanno permesso di riconoscere alcune fasi edilizie dell'insediamento medievale e l'organizzazione spaziale dell'abbazia. Hanno inoltre restituito numerosi oggetti prodotti o utilizzati dalla comunità religiosa. Età romana Il percorso museale continua ad Est, sotto Piazza San Vitale, in ambienti scanditi dalla presenza di murature di età romana. In età romana l'area dell'odierno Quadrilatero fu interessata da un massiccio intervento edilizio che rientrava in un più ampio programma imperiale volto al potenziamento delle comunicazioni tra l'Italia ed i Balcani. Le indagini archeologiche hanno chiarito che nel III secolo d.C. il sito era un importante mercato di prodotti destinati perlopiù all'esportazione marittima e, insieme, un luogo di stoccaggio e di organizzazione del trasporto delle vettovaglie destinate alle legioni del confine danubiano. La fortuna dell'insediamento in età tardoromana va molto probabilmente associata al potenziamento dell'approdo alla foce del fiume Trigno - il ''Trinium portuosum'' di Plinio il Vecchio a seguito dell'aumento degli scambi con i territori orientali dell'Impero Romano, che stavano assumendo un'importanza sempre maggiore a discapito di quelli occidentali. Età arcaica L'allestimento termina con una sezione dedicata all'età arcaica. In età arcaica sorsero nel territorio di San Salvo numerosi villaggi documentati a livello archeologico dalle relative necropoli. I reperti esposti provengono da corredi funerari appartenenti ai Frentani che, come sappiamo dalle fonti antiche, occupavano la fascia costiera del Molise e dell'Abruzzo centro-meridionale. I materiali restituiti dal territorio di San Salvo sembrano dare ragione alle tradizioni storiografiche secondo le quali i Frentani, originari delle aree montane dell'interno, sarebbero giunti sulla costa a seguito di movimenti migratori. Particolare rilievo è stato dato ai reperti provenienti dalla necropoli di via Galilei, poiché si tratta del primo contesto funerario sansalvese di età arcaica indagato con metodi propriamente archeologici. San Salvo, lì 21.3.2006
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