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In via San Rocco giovani al lavoro per riportare alla luce la villa romana

Da qualche giorno è ripartito il campo scuola di archeologia

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San Salvo già era prospera e produttiva ai tempi di Roma contro Cartagine, 18 agguerriti trowel lavorano per dimostrarlo fino in fondo. La stagione degli scavi archeologici in via San Rocco è ripartita con fervore. I resti della villa romana (una fattoria di notevoli capacità produttive), continueranno a riemergere anche in questa campagna scavi estiva 2014, che vede impegnati in primis due stimati archeologi: Katia Di Penta (presidente della Cooperativa Parsifal) e il direttore dei lavori (docente di Archeologia al Liceo Scientifico di San Salvo) Davide Aquilano.

Entrambi hanno già lavorato in passato agli scavi e al ritrovamento del Parco archeologico del Quadrilatero. Lavori, questi, che hanno avuto inizio nel 1996, e sono proseguiti in periodi alterni e, a tutt’oggi guardano al futuro.

I due responsabili non resteranno soli in questo faticoso e affascinante lavoro, ma saranno aiutati - previa loro istruzione, guida e sostegno - dai giovani e giovanissimi di un campo scuola organizzato dalla Cooperativa Parsifal. Da oggi, al prossimo settembre saranno presenti sul cantiere 11 giovani del Liceo Classico 'Saffo' di Roseto degli Abruzzi e Teramo, accompagnati dalla loro insegnante Gina Martella. Ai più grandi faranno compagnia 5 ragazzini tra i dieci e gli undici anni, provenienti dai paesi limitrofi della nostra città e, persino, dalla provincia di Benevento, per un totale di 18 agguerriti trowel (lo strumento base degli archeologi) - insegnanti compresi - che non vedono l’ora di affondare con delicatezza e fervore nel terreno alla ricerca dell’antico sempre nuovo. Non sono pochi se si pensa che, per questo corso, hanno pagato anche una retta.

La villa/fattoria - dalla sua nascita alla sua estinzione - abbraccia quasi un millennio di vita, ma gli esperti e taluni esami, danno testimonianza di una sua 'esistenza in vita' anche se frammentata, fino all’Alto Medioevo. I suoi proprietari e operai che si sono avvicendati nei secoli, consapevoli o meno, hanno idealmente 'abbracciato' le epoche che vanno da: Annibale e Scipione, Marcantonio e Cleopatra, Alessandro Magno, un Bambino di nome Gesù, nato in Betlemme di Giudea al tempo del censimento di Cesare Augusto (cfr Lu 2, 1-20), Costantino e il suo Editto, la Roma Imperiale, la divisione e la fine dell’Impero romano, papi, condottieri, invasioni barbariche, Carlo Magno fino a.. San Francesco (?).

Al momento si lavora sulla 'cella vinaria' (la cantina dell’epoca) dove sono stati trovati i resti di n. 9 dolii (enormi contenitori di vino in terra cotta) dalla capacità non ancora definita. Altri interessantissimi reperti, che hanno permesso di stabilire l’arco storico della villa/fattoria, sono: diversi vasi di ceramica di produzione africana e microasiatica, un bollo laterizio, una pietra ollare, una moneta del 1° secolo con l’effige di Augusto imperatore e persino delle 'grappe' di sutura dei dolii incrinati. Per intenderci, quelli della novella di 'Zi Dima' di Pirandello.

L’amministrazione comunale, con l'autorizzazione del ministero dei Beni culturali, rappresentato dalla ispettrice dei lavori Amalia Faustoferri, ha concesso l’autorizzazione agli scavi e offerto ai giovani i supporti logistici.

«Quando i lavori saranno completati al massimo consentito - afferma Aquilano - sarà possibile avere una planimetria completa della villa e, perché no, anche un plastico tridimensionale di cui tutti potremo godere».

'L’Isola del tesoro' e, coloro che la curano, si augurano il vivo interesse e la simpatia di tutti i cittadini per l’area archeologica così accessibile e facile da trovare e per coloro che vi si dedicano con passione. Il ritrovamento, non è solo la dimostrazione che la nostra storia viene da molto lontano, ma una realtà che vuole incentivare e arricchire la conoscenza delle giovani generazioni, con un occhio al turismo e uno sguardo al futuro prossimo, che vince la crisi economica ri-pensando in chiave moderna il passato.

La villa/fattoria con il suo excursus storico è anche la dimostrazione dell’amore al lavoro e alla produttività dei sansalvesi da quasi mille anni. Non c’è che dire, per San Salvo è un bel curriculum vitae di cui abbiamo preso atto.

FOTO DI INES MONTANARO

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