È stato pubblicato l’8 gennaio scorso il bando indetto dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo per la selezione dei direttori che andranno a dirigere, per quattro anni, venti dei più prestigiosi musei italiani tra i quali ricordiamo, per citarne qualcuno, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Galleria Borghese di Roma e il Museo di Capodimonte di Napoli.
I requisiti per accedere alla selezione sono una laurea specialistica o magistrale o diploma di laurea (laurea vecchio ordinamento) e, per chi non avesse una lunga esperienza, un titolo di specializzazione post-laurea con cinque anni di esperienza nel settore.
Una grandissima opportunità per i trenta giovani direttori e manager dei beni culturali abruzzesi, tra i quali anche qualche sansalvese, che si troveranno entro il 15 febbraio 2015 a possedere tutti i requisiti.
Va ricordato infatti che la Regione Abruzzo e l’Università degli Studi 'G. d’Annunzio' formarono, tra il 2007 e il 2008, con un master universitario di II livello in Direzione e Management dei Beni Culturali (il più alto titolo accademico conseguibile), esperti di settore altamente qualificati affinché fosse disponibili sul territorio regionale personale capace di gestire i Beni Culturali regionali, provinciali e locali per i quali si prevedeva una terziarizzazione.
Risorse umane territoriali, dunque, destinate a ricoprire i più alti incarichi in biblioteche, musei e archivi per guidare l’Abruzzo in un percorso di rinnovamento, che avrebbe dovuto concretizzarsi in maggiore competitività regionale e maggiore qualità dei servizi culturali offerti , finalizzato ad attirare importanti flussi turistici incoming e maggiore ricchezza.
Tuttavia, dal 2008 ad oggi nel settore dei Beni Culturali abruzzesi non ci sono state molte assunzioni e poche sono state anche le terziarizzazioni, per alcune delle quali il titolo di accesso richiesto era addirittura un banale diploma di scuola superiore. Un requisito quest’ultimo che chiaramente non ha considerato né le risorse umane disponibili sul territorio né i requisiti minimi di qualità che dovrebbero essere richiesti per una terziarizzazione nell’ambito dei Beni Culturali e tutto questo, ovviamente, a svantaggio della collettività .
In attesa di conoscere l’esito del bando, la speranza è che anche qualche giovane professionista abruzzese possa partecipare.