Celebrata nella serata di venerdì 30 agosto la finalissima del “Premio letterario Città di San Salvo”.
Ad aggiudicarsi l'edizione 2024, la 12^ dell'iniziativa culturale, è stata Roberta Recchia con “Tutta la vita che resta” che ha preceduto, nelle graduatoria dei tre primi classificati, Emanuele Firinu con “Gli Scordati ”(Ed. Sperling e Kupfer) e Valentina Parasecolo con “Cronache private” (Ed. Marsilio) .
A condurre, in piazza San Vitale, sono stati il giornalista Gianni Quagliarella, redattore del Tgr Rai Abruzzo, e la scrittrice Kristine Maria Rapino, finalista del Premio lo scorso anno con il libro “Fichi di marzo” e collaboratrice con testate giornalistiche regionali e nazionali.
Ospite d’eccezione il cantautore e scrittore Massimo Bubola, cantautore e autore di prestigio nel panorama musicale italiano, autore di grandi successi quali Fiume Sand Creek, Quello che non ho, Andrea, interpretate da Fabrizio De André e la popolarissima Ciao Mare interpretata dall’Orchestra Casadei e tanti altri grandi successi, introdotto e presentato da Virginio Di Pierro.
Ad allietare la serata sono intervenuti il corpo di ballo Acnolimits e i giovanissimi Andrea Di Criscio e Roberta Maria Di Bartolomeo.
"Una serata di cultura e spettacolo, che quest’anno per la prima volta, ha visto la fruttuosa collaborazione della Fondazione BCC della Valle del Trigno, segno dell’importanza che il Premio riveste per la Città, con la volontà di vederlo crescere sempre di più”, ha affermato il sindaco Emanuela De Nicolis.
“Sono sempre di più gli autori e le case editrici di rilevanza nazionale che si interessano al nostro Premio, offrendo ai nostri lettori e giurati volontari, che voglio ringraziare per l’impegno e la collaborazione, valide letture dense di talento e contenuti, che ci donano una narrazione della realtà attuale, facendo cogliere al lettore attento nuovi spunti di riflessione. E' stata una serata volta a celebrare la bellezza che la lettura dona a tutti noi!”, ha la dichiarato la presidente del Premio Maria Travaglini.
Fotoservizio a cura di Nicola Palma Ucci