Stasera 22 novembre alle ore 20.30 presso la palestra di via Verdi, l'Orchestra Giovanile "Claudio Monteverdi" si esibirà con una grande opera musicale "La Traviata" di Giuseppe Verdi.
L'orchestra sarà diretta dal Maestro Fausto Esposito, con il soprano Mariarita D’Orazio, il tenore Nunzio Fazzini e il baritono Alessandro Pento, che si avvarrà della presenza dell’attore Enrico Beruschi, per meglio comprendere il libretto, scritto da Francesco Maria Piave e basato sull’opera teatrale di Alexandre Dumas “La signora delle camelie”.
L'evento è patrocinato dall'assessorato alla Cultura del Comune di San Salvo, una realtà territoriale che si sta distinguendo per una particolare sensibilità musicale.
Il concerto è dedicato a Santa Cecilia, la protettrice dei cantanti, musicisti e compositori, e la cui festività ricorre proprio oggi.
Ma chi era Santa Cecilia?
Una nobile romana convertita al cristianesimo, vergine martire cristiana, venerata da da Cattolici e Ortodossi.
Nacque da ricchissima famiglia ed educata dai più rinomati maestri di Roma, segretamente si fece cristiana distaccandosi sempre più dalle cose terrene.
Si narra che, costretta a sposarsi, durante le feste del matrimonio, mentre tutti l'attorniavano per festeggiarla e cantavano, la santa inneggiava a Cristo: «conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa».
Confidato allo sposo Valeriano il suo voto di castità, egli si convertì al Cristianesimo e la prima notte di nozze ricevette il Battesimo da papa Urbano I. Era l'epoca delle persecuzioni dei cristiani e tra le altre cose era vietato seppellire i cadaveri dei Cristiani, ma Valeriano e suo fratello Tiburzio, convertiti alla fede seppellivano i corpi che incontravano lungo la loro strada. Vennero così arrestati, sottoposti ad atroci torture e poi decapitati perchè non volelro rinnegare Dio.
Poco dopo Cecilia venne chiamata davanti al giudice Almachio che ne ordinò la morte per soffocamento nel bagno di casa sua, ma si narra che "la Santa invece di morire cantava lodi al Signore". Convertita la pena per asfissia in morte per decapitazione. Fu Papa Urbano I, sua guida spirituale, a renderle la degna sepoltura nelle catacombe di San Callisto.
Non a caso Sant'Agostino affermava «Il cantare è proprio di chi ama» e già dall'antichità si formò il detto: «Chi canta bene, prega due volte»