Altra puntata al femminile, per la serie conosciamo meglio gli atleti della porta accanto: la neo dottoressa Julia Mariani. Spronata dal papà Arnaldo è passata da "quella che doveva togliere qualche chilo di troppo" ad atleta di punta della Podistica San Salvo con i suoi superbi risultati, riuscendo brillantemente a unire sport e studio, coinvolgendo anche il resto della famiglia nella gare alle quali partecipa, atteso che la mamma Diana è la sua prima super tifosa sempre al seguito.
Quando e perché hai iniziato a correre?
Ho iniziato a correre circa 2 anni e mezzo fa. In quel periodo frequentavo la piscina e durante un brevetto, mi ero fatta male ad una spalla, quindi per non stare ferma e spronata da papà , ho cominciato a frequentare la pista di atletica. All' inizio è stata un po' dura per il mio poco fiato e oggi posso dire che se non fosse stato per la pazienza di papà non so se avrei continuato.
Come riesci a coniugare sporte e studio?
Il bello di questo sport è che praticamente si può uscire in qualsiasi giorno e orario , quindi lo si può ben gestire e diciamo che per me che ancora studio non è difficile ritagliare uno spazio per la corsa durante la giornata.
Racconta un allenamento che ti è particolarmente rimasto nella mente.
Ce ne sono tanti: uno che mi è piaciuto risale al mio primo anno di corsa ed è stato un allenamento collettivo al Mandamento tour di Casalbordino. Ero l' unica donna del gruppo e sicuramente ho rallentato il ritmo dei miei compagni, ma nonostante ciò tutti sono stati molto carini e non me lo hanno fatto pesare anzi durante tutto il bellissimo percorso ci siamo divertiti tanto a scherzare e a prenderci in giro.
Quale è stata la fase più dura della tua carriera?
Sicuramente la fase più dura è stato l' inizio; anche pochi km erano faticosi.
La gara che più ricordi con piacere?
Ogni gara mi ha lasciato qualcosa di piacevole, ma quella che mi è rimasta nel cuore è il trail di Morino in provincia de L'Aquila. E' una gara che sicuramente voglio rifare, mi è piaciuto proprio tutto, dall'organizzazione all'accoglienza passando per la cura che hanno avuto nel preparare il percorso. Tutto il paese era in festa per questa gara e noi podisti siamo stati accolti con tanta cordialità. Per non parlare poi del percorso che dire spettacolare è dire poco ci si immerge nel vero senso della parola nella bellezza della natura.
Quale è la salita che ti ha fatto pentire di aver scelto questo sport?
Non penso che ci sia stata una salita (per il momento) che mi abbia fatto pentire della scelta di questo sport, certo dure ce ne sono state, ma non mi sono fatta scoraggiare, qualche volta invece di correre ho camminato ma l' importante è arrivare in cima.
Ti piacciono più le mezze maratone o le maratone?
Direi le maratone perché sono più per la resistenza che per la velocità.
Racconta un aneddoto legato al mondo della corsa.
L' aneddoto più curioso l' abbiamo vissuto nella mezza di San Benedetto di 2 anni fa. Quel giorno siamo partiti in orario da San Salvo ma durante in viaggio abbiamo avuto diversi contrattempi, tanto è che siamo arrivati alla partenza della gara dopo lo sparo. 'Sembravamo oggi le comiche" a incorrere i podisti che erano già partiti.'
Ti piace più correre da sola o in compagnia?
Assolutamente e, senza nessun dubbio, correre in compagnia. Non mi piace proprio correre da sola né in gara né in allenamento. E per fortuna siamo un bel gruppo ed è impossibile restar sola.
Cosa pensi della Podistica S. Salvo?
La podistica di San Salvo è una bella realtà che pian piano negli anni è andata sempre in crescendo e questo grazie al tanto impegno e passione del nostro presidente Colamarino Michele e dei suoi collaboratori. Ma la cosa che più mi piace di questa società l' unione che si è creata fra noi podisti, è vero che lo sport avvicina e noi della podistica ne siamo una bella dimostrazione, non è retorica ma ne sono onorata di far parte di questo gruppo.
