Incontro i giovanissimi della U.S. San Salvo, sul campo di via Stingi, dove si allenano tre giorni a settimana, non importa che faccia freddo, non importa se c'è pioggia o neve, loro ci sono.
Hanno belle facce questi ragazzi che hanno appena tredici anni, lineamenti che si stanno definendo ora, in questa età di mezzo, dove ti senti già uomo, ma hai ancora tanta voglia di giocare. Le voci che si sentono da bordo campo, si alternano, alcune roche altre flebili, a sottolineare la mia prima impressione.
Lo sanno di essere forti, lo sanno di aver raggiunto un gran risultato, 16 partite, 16 vittorie. Un grande risultato, per una grande squadra.
L'allenatore Giuseppe Turchi, è un uomo di poche parole, bada ai fatti, ci tiene ai suoi ragazzi, ma l'allenamento è duro nessuno spazio all'autocompiacimento, nonostante la vetta della classifica.
Un bel risultato per il settore giovanile della U.S., lo dice soddisfatto il suo presidente Davide Daniele, "non potrebbe andare meglio".
La società investe molto su questi ragazzini. Li prende fin da piccoli, la U.S. inizia già dai 5 anni, per portarli fino all'età adulta, magari dando la possibilità di giocare in prima squadra. E loro si sentono parte di una squadra, vanno orgogliosi della loro maglia, dei loro simboli ed è soprattutto questo il pregio di questa antica società sportiva probabilmente, quello di riuscire a creare un senso di appartenenza che supera l'essere più o meno presente sul campo.
180 tesserati quest'anno, con decine di persone che gravitano attorno alla macchina organizzativa della U.S. San Salvo. Una realtà importante per San Salvo, non solo a livello sportivo, ma soprattutto sociale. Sono 180 ragazzini che sanno cosa fare nel pomeriggio, che giocano in un ambiente sano è questo indubbiamente il risultato più importante.
Interviste e montaggio di Antonia Schiavarelli