La notizia è di quelle che fanno scalpore: nelle ultime ore i co-presidenti del San Salvo Giancarlo Pasquarelli e Giuseppe Marinelli hanno rassegnato le loro dimissioni dall'incarico. Dimissioni definite irrevocabili dagli stessi interessati diretti, che le hanno ufficializzate in due distinte lettere indirizzate al segretario della società binacazzurra Pasqale Silvestri, e all'assessore allo sport del Comune di San Salvo Domenico Di Stefano.

E se nel caso di Pasquarelli, ci sarebbero ''motivi strettamente personali'', alla base del suo gesto, più articolata appare invece la versione offerta dal suo collega Marinelli, che punta il dito contro gli scarsi controlli effettuati allo stadio ''Bucci'' da chi è preposto ad assicurare l'ordine pubblico. Questi alcuni passi della sua lettera:

''Dopo quattro anni di sacrifici e al tempo stesso anche di grandi soddisfazioni personali, condivise con il copresidente Giancarlo Pasquarelli, e con tutti quelli che si sono adoperati per l'US San Salvo, ai quali va il mio più sentito ringraziamento, siamo riusciti a riportare la squadra dopo ben 14 anni di Promozione ad una categoria superiore, quale appunto la cosiddetta serie A abruzzese di Eccellenza, campionato difficile che richiede sacrifici economici, ma soprattutto personali, e solo chi ama il calcio lo può capire.

Pur con tanta sofferenza devo però abbandonare questa realtà calcistica, causa degli episodi che si sono verificati sulle tribune nelle partite in casa costatici numerose multe e diffide, non ultima quella di € 1.000 per sputi, lanci di oggetti, botti, minacce alla terna arbitrale con conseguente squalifica del campo.

Un campionato di Eccellenza e non solo, richiede maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine, i quali hanno il compito di garantire la sicurezza nei luoghi pubblici. Io stesso quando vado a vedere la partita vengo perquisito prima di entrare in tribuna, questo è normale in tutti gli altri campi ma non a San Salvo. Tutto questo è inaccettabile''.

Sin quilo sfogo di Marinelli. E a questo punto la speranza, al di là delle presunta negligenza delle forze dell'ordine, è che il gesto suo e del collega Pasquarelli serva magari anche a calmare i ''bollenti spiriti'' di una parte della tifoseria sansalvese. Una minoranza messasi sinora in luce solo con gesti che, alla lunga, finiscono col rovinare l'immagine anche della parte ''sana'' della città, sicuramente preponderante rispetto a chi, non avendo di meglio da fare, sfoga le proprie frustrazioni offendendo, prendendo a sputi e facendo oggetto di petardi gli assistenti del direttore di gara...