La TCM torna a casa con una sconfitta per tre a uno contro il Francavilla.
Eppure il primo set aveva fatto ben sperare: era partito a razzo il Francavilla, ma la TCM, con pazienza e caparbietà aveva pian piano rosicchiato punti su punti, fino ad agguantare e sorpassare i padroni di casa per 19-18. Set tiratissimo fino alla fine, dove si procede punto a punto, ma è la TCM a staccare il break decisivo, con un ispiratissimo Colamarino A., che mette a terra i palloni decisivi che portano alla conquista del set per 25-22. Colamarino avrà messo la palla a terra (senza scordarci un suo miracolo in difesa, pallonetto preso con un tuffo da manuale ndr) ma è tutta la squadra che ha offerto una buona prestazione, attenta in difesa e pochi errori in fase offensiva.
Nel secondo set sull'uno pari, svista clamorosa della coppia arbitrale, una delle tante che hanno caratterizzato quest'incontro, a danno dei sansalvesi, e di colpo finisce la partita. Si perchè i sansalvesi nel secondo e terzo parziale non risultano pervenuti.
Uno qualunque dei ragazzi, se interpellato a riguardo, tirerebbe in ballo la famosa "Teoria dell'alibi", tanto cara agli atleti di qualsivoglia sport, che partirebbero dalla svista arbitrale, per toccare l'apice nel classico"ero freddo". Ebbene, miei cari atleti, per giustificare un'opaca prestazione si può tirare in ballo chicchessia, ma per giustificare un simile scempio occorre un pò di sana autocritica personale, perchè mollare senza reagire non è degno di colui che si definisce atleta.
Una squadra di pallavolo è formata da tredici giocatori, non dai sette titolari che scendono in campo per primi, perchè nello sfacelo più totale al quale gli spettatori presenti a Francavilla hanno assistito, si salvano solo due atleti: Colamarino A., proprio lui, che avrà sicuramente sbagliato degli attacchi, ma è l'unico che si sia sentito gridare e incitare la proprio squadra dall'inizio alla fine, anche quando si è dovuto accomodare in panchina, l'unico che abbia dimostrato un qualche miglioramento tecnico ma soprattutto caratteriale da inizio stagione, e Sacchetti Alessio, un'atleta, oserei dire, encomiabile sotto alcuni aspetti, perchè a disposizione della squadra, e ha capito il significato di Gruppo. Sono gli unici che sfoderano una prestazione degna di nota, gli unici per cui è valsa la pena di guardare una partita altrimenti, noiosa e senza senso.
Quel senso che ognuno di coloro che si definiscono "Atleti" ha bisogno di ritrovare.