SCHIAVI DI ABRUZZO - C'era davvero tutto il paese, mercoledì pomeriggio, a rendere l'ultimo saluto a Nino Pinti, l'operaio comunale di cinquantasei anni che ha perso la vita in un tragico incidente verificatosi nella mattinata di martedì. Letteralmente distrutti dal dolore i familiari, la moglie, il figlio Paolo, e i due anziani genitori, nonostante la straordinaria manifestazione di affetto e cordoglio che è giunta da tutta la comunità di Schiavi di Abruzzo. Nino Pinti, nelle prime ore della giornata di martedì, stava svolgendo un abituale servizio nell'agro del paese, in frazione Taverna, con il mezzo che da anni guidava, una ruspa di grosse dimensioni. Il pesante mezzo meccanico è uscito di strada ed è precipitato in un dirupo, rotolando rovinosamente lungo la scarpata, un salto di decine di metri. L'operaio è stato ritrovato privo di vita a pochi metri di distanza dalla ruspa, con un'evidente ferita dietro la nuca ed una gamba spezzata. Probabilmente si è trattato di un tragico errore umano, di una manovra sbagliata, nonostante la pluriennale esperienza di Nino Pinti alla guida di quell'automezzo. Sul terreno sono visibili i segni lasciati dai pneumatici che indicano come il mezzo abbia proceduto in direzione del dirupo uscendo quindi dalla normale sede stradale. ''Nelle vicinanze - racconta, ancora visibilmente scosso, un collega operaio comunale - stava operando un altro mezzo meccanico, probabilmente Nino si è distratto per guardarlo e non si è accorto di puntare verso la scarpata''. Si tende ad escludere invece un malore dell'operatore, poiché il mezzo è stato ritrovato con la retromarcia ancora inserita, come se l'uomo alla guida, accortosi alla fine del pericolo, avesse cercato di riportare le ruote della ruspa al di fuori della scarpata. In una chiesa madre gremita oltre la capienza, il parroco don Erminio Gallo ha ricordato che in questi casi così drammatici e inaspettati soltanto la fede può dare la forza e il conforto ai familiari. Il Vicesindaco Luciano Piluso, a nome dell'amministrazione, ha ricordato l'amico Nino Pinti come un operaio particolarmente apprezzato per la sua dedizione al lavoro, la sua disponibilità e per il suo carattere gioviale e sereno. In queste ore sono in corso i lavori per il recupero della pesante ruspa che giace ancora nel dirupo. Nello stesso burrone, solo qualche centinaia di metri più a monte, aveva perso la vita, sei anni fa, un altro operaio comunale.
Francesco Bottone