Dopo le aspre polemiche che l'anno preceduta e le attese dei cacciatori, in particolare dei numerosi ''cinghialai'' dell'Alto Vastese, la variazione al calendario venatorio 2006-2007 è ormai ufficiale. A pochi giorni dall'apertura della stagione di caccia (il 17 settembre, ndr), lo scorso martedì (12 settembre) la Giunta regionale ha approvato la relativa delibera che cancella alcuni criticatissimi punti del calendario venatorio. ''Abbiamo approvato la variazione che ha raccolto le nuove norme introdotte dal recente decreto ministeriale e le prescrizioni del comitato V.I.A. (Valutazione Incidenza Ambientale) dell'assessorato all'Ambiente - ha commentato l'assessore regionale alla caccia Marco Verticelli - Per quanto riguarda l'attività venatoria in merito al cinghiale, verranno introdotti dei punti che avranno solo una valenza statistica per consentire, al termine della stagione della caccia, di poter concertare l'approvazione di un regolamento che dovrebbe avere valore dalla prossima stagione''. Proprio le nuove norme sul prelievo venatorio del cinghiale avevano scatenato le ire di tutte le associazioni venatorie, anche quelle politicamente vicine all'attuale maggioranza di centrosinistra in Regione. Con la nuova delibera viene cancellata completamente quella prescrizione, dipinta dai cacciatori con coloriti aggettivi tra i quali l'unico che può essere riportato è ''ridicola'', in base alla quale la battuta al cinghiale non poteva iniziare prima delle ore nove del mattino, mentre nelle ore precedenti era possibile il ''reperimento delle tracce'', ma ''senza l'uso del fucile''. Proprio quest'ultima norma era stata bollata come ''ridicola'', ''scritta da chi evidentemente non ha la minima competenza in materia'', avevano commentato i ''cinghialai'' dell'Alto Vastese. Infatti se il cacciatore non poteva portare con sé il fucile in fase di reperimento delle tracce, non avrebbe potuto nemmeno lasciarlo incustodito dentro l'autovettura ad esempio, perché si sarebbe trattato di omessa custodia, un comportamento perseguibile penalmente. Il cacciatore quindi, nelle intenzioni di chi aveva scritto il calendario venatorio, doveva cominciare la sua giornata venatoria disarmato, aggirandosi anche per diversi chilometri nei boschi, per poi tornare a casa a prendere il fucile e recarsi nuovamente all'aperto per dare inizio alla battuta di caccia. Come non essere d'accordo con i cacciatori che avevano parlato di norma ''ridicola''? Comunque questa prescrizione, tanto criticata e messa alla berlina, è stata cancellata e adesso i cacciatori potranno andare a caccia armati di fucile sin dall'inizio, come il buonsenso impone. Evidentemente anche l'assessore competente ha capito di aver introdotto una norma abbastanza singolare e, saggiamente, ha fatto marcia indietro. Resta invece valida l'obbligatorietà per i ''cinghialai'' di operare in squadre, anche se il numero minimo per poter effettuare la battuta passa da undici a otto elementi, e di detenere esclusivamente munizioni a palla singola (slug) e il divieto di abbattere altre specie di selvatici durante la battuta al cinghiale. Si attendono ora i commenti delle associazioni venatorie che sicuramente non tarderanno ad arrivare.
Francesco Bottone