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Molto interesse per il progetto del Vallone Caccavone

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CELENZA SUL TRIGNO - Ha destato molto interesse, sia in paese che negli altri centri dell'Alto Vastese, il progetto di sviluppo turistico sostenibile bastato sul recupero ambientale e la valorizzazione del Vallone Caccavone, in agro di Celenza sul Trigno, presentato nei giorni scorsi dal locale nucleo di Protezione Civile. Evidentemente le opportunità di sviluppo e promozione turistica del territorio sono tematiche capaci di captare l'attenzione di molti, amministratori, imprenditori e gente comune. Abbiamo cercato di capire meglio le effettive potenzialità del progetto incontrando i promotori dello stesso, cioè i volontari della ''Valtrigno'' coordinati da Carlo Di Nocco. ''Da circa cinque anni, con un'ampia tipologia di attività, l'associazione di protezione civile Valtrigno, con l'aiuto di volontari esterni, cerca di porre l'attenzione su un'importante area del territorio, quella del Vallone Caccavone, al fine di creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile. - spiegano gli uomini in tuta rifrangente - Gli interventi posti in essere ad oggi, assieme a quanto realizzato con i PIT dall'amministrazione, rappresentano un'importante ossatura per quest'area, ma sono ancora molte le attività da svolgere, in termini di strutture per valorizzare e rendere più fruibile la zona''. ''La Valtrigno ha presentato, per il 2007-2008, un progetto di servizio civile che prevede l'utilizzo di sei unità in attività di fruizione, promozione e gestione del Vallone Caccavone, gettando le basi per una concreta valorizzazione dell'area. - continuano i volontari della Valtrigno - Purtroppo però persistono situazioni fortemente penalizzanti, soprattutto in termini di qualità delle acque di depurazione reimmesse in località Fonte del Vallone. Tale situazione condiziona fortemente la qualità ambientale dell'area, agendo sia a livello faunistico, causando la quasi totale scomparsa nella parte medio-bassa del granchio di vallone, particolarmente diffuso in passato ed oggi presente nei suoi ultimi esemplari solo nella parte alta, sia a livello floristico, con l'occupazione di nuovi areali da parte di specie nitrofile ed infestanti''. Dunque esistono degli impedimenti al progetto, l'eliminazione dei quali è il pre-requisito per poter puntare concretamente ad un'opportunità di sviluppo basato sul turismo naturalistico, e uno di questi è la presenza di due impianti di depurazione che non funzionano come dovrebbero. La proposta è quella di eliminare un depuratore, considerato superfluo, e potenziare, rendendolo perfettamente efficiente, il secondo. ''La concentrazione della rete fognaria verso un unico impianto di depurazione - spiegano ancora i volontari - prevede l'adeguamento di quest'ultimo al nuovo carico, ed il suo perfetto funzionamento. Una cura particolare dovrà essere posta nella fase di riemissione delle acque depurate nel corpo idrico. L'approvazione del progetto rappresenterà una concreta opportunità sia per i giovani che vorranno dedicare un anno della loro vita a servizio del territorio, sia al territorio che avrà così giovani capaci di valorizzarlo''. Francesco Bottone
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