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Menù natalizio, le nostre tradizioni

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ALTO VASTESE - Ci siamo, tutto è pronto per le grandi abbuffate natalizie, dimenticando, per una volta, le diete deprimenti e l'ossessione per le calorie e la linea. Diamo uno sguardo al menù delle feste, quello che verrà consumato nelle case dell'Alto Vastese in questi giorni. Si comincia con la cena della vigilia di Natale e già qui si registra una prima diversità tra quanto avviene nel comprensorio montano rispetto ad altri luoghi. La cena della vigilia di Natale infatti è considerata ''di magro'', o per dirla nel dialetto locale ''non si cambra'', quindi il menu è necessariamente a base di pesce. E visto che in montagna il pesce fresco non è propriamente di casa, si opta per il baccalà, preparato nelle ricette più diverse, particolarmente buono quello ''arracanato'', o per il capitone e l'anguilla arrosto, rigorosamente sulla brace del focolare. Banditi dalla cena della vigilia, almeno nelle case più attente alla tradizione, i dolci, perché essi contengono dei derivati animali, dunque per i più golosi l'appuntamento è per l'indomani, durante il pranzo di Natale. E' in quell'occasione che la cucina tipica delle zone interne offre il meglio, per la delizia dei buongustai. Gli antipasti ovviamente saranno a base di insaccati locali, quindi salsicce e salami, sia di maiale che del più nobile cinghiale, e la regina della tavola, la ventricina, affiancati ai formaggi tipici, come il caciocavallo o la ricotta fresca di pecora. Per il primo piatto si svaria dal brodo di tacchino con pasta fatta in casa, ai cosiddetti ''maccheroni con le uova'', null'altro che l'abruzzesissima pasta alla chitarra, magari condita con ragù di maiale o agnello, o alle più tipiche ''sagne a pezzat''. E per secondo, ovviamente, carne alla brace, maiale, salsiccia fresca sia di carne che di fegato, e il tipico agnello allevato allo stato semibrado sui pascoli dei monti dell'Alto Vastese. Per finire i dolci, quelli tipicamente natalizi: le ostie, una tradizione mutuata dal vicino Molise, il croccante, un torroncino fatto in casa con miele e mandorle, i mostaccioli di cioccolato e cacao, ma soprattutto i ''cill archien'', cioè gli uccelletti ripieni, dei fagottini di pasta frolla ripieni con marmellata o cacao e noci triturate. Un menu ricco di calorie, è vero, ma adatto a combattere il freddo dell'Alto Vastese. Francesco Bottone
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