Se un tempo le pesche di San Salvo finivano anche sulla tavola della regina d’Inghilterra, oggi la crisi economica ne sta riducendo il consumo.
La pesca è diventato il prodotto tipico delle campagne sansalvesi grazie a una esperienza di più di cinquant’anni nella coltivazione di questo frutto da parte dei nostri agricoltori, ma grazie anche a un micro clima ideale e a un terreno sabbioso adatto per la sua crescita.
Proprio per queste caratteristiche territoriali le pesche sansalvesi sono rinomate per la loro qualità e la loro bontà .
È grazie alla cooperativa ortofrutticola di San Salvo, una delle più importanti realtà agricole del territorio e dell’intero meridione, con i suoi 800 soci e circa 850 ettari di terreno, che le pesche sansalvesi finiscono sui più importanti mercati nazionali ed europei.
Ogni anno la cooperativa smista all’incirca 80.000 quintali tra nettarine, albicocche e susine, ma solo lo 0,01% rimane nel territorio sansalvese. Il 60% del prodotto invece viene esportato all’estero, principalmente in Svizzera e in Austria, ma anche in Germania e in Polonia, mentre il rimanente resta in Italia.
Ci spiega il direttore commerciale, Piero Spidalieri, che l’agricoltura a San Salvo, nonostante abbia subito un calo del 50% negli ultimi 15 anni, rimane ancora oggi un pilastro portante dell’economia sansalvese, infatti la cooperativa ha un fatturato annuo di circa 10 milioni di euro.
Quest’anno la produzione di pesche è stata inferiore rispetto agli altri anni, circa un 30% in meno, ciò si deve molto anche al mal tempo che ha colpito il nostro territorio nel mese di marzo (leggi qui), ma la qualità del prodotto è rimasta sempre eccellente.