CELENZA SUL TRIGNO - Otto marzo, giornata dedicata alla donna. Un'occasione per regalare una mimosa alla propria donna, madre, sorella o amica oppure trascorrere una serata al ristorante o in discoteca. Tutto questo non è sbagliato, anzi è comprensibile quando vogliamo bene a qualcuno e vogliamo dimostrarglielo. Ma la festa non deve essere vissuta solo nella mistica del consumo, deve essere una giornata per ricordare le violenze, gli stupri, le ingiustizie, di cui sono vittime ogni giorno le donne, ma anche i bambini. Una giornata per non dimenticare il primo sciopero fatto da sole donne, 129 operaie, nel 1908, per dire basta allo sfruttamento e alle cattive condizioni di lavoro, temi ancora oggi di grande attualità . L'epilogo fu drammatico, un incendio scoppiò all'interno della fabbrica e le lavoratrici invece del dialogo trovarono la morte. L'8 marzo deve essere l'occasione per chiedere maggiore attenzione e aiuti a tutte le donne, anche a quelle che scelgono di essere semplicemente l'anima e il cuore della famiglia e che dopo una lunga giornata di lavori domestici, trovano la forza nel buio della notte di vegliare sui propri figli. Tutti insieme, l'otto marzo diciamo NO ad ogni forma di violenze, che stradica per sempre dal cuore e dall'anima dei bambini e delle donne il fiore della felicità e della purezza, fiore che non germoglierà mai più. L'otto marzo, un semplice gesto, deponiamo un piccolo fiore nelle nostre piazze per ricordare alle istituzioni che in giro per le nostre città camminano liberi e indisturbati tanti Orchi Cattivi pronti a strappare i fiori della vita.